Casini: "ai processi assenze giustificate solo per il premier"

Dalla Rassegna stampa

Lo scontro tra i poli sulla giustizia si sposta dal ddl per i processi brevi, che comunque prosegue il suo iter al Senato, al legittimo impedimento. Oltre alla proposta di legge presentata ieri dai capigruppo di Pdl e Lega in commissione Giustizia alla Camera, che consente a presidente del Consiglio, ministri, sottosegretari e parlamentari di non presentarsi ai processi che li riguardano per un periodo continuativo di sei mesi, anche l`Udc ha depositato ieri una proposta. Quella del centrodestra non convince i centristi. «Non è la nostra proposta - commenta il leader del partito Pier Ferdinando Casini - così continuano ad andare fuori strada». Per i centristi il legittimo impedimento deve valere solo per il premier riguardo solo a impegni istituzionali ed internazionali. La commissione Giustizia della Camera intanto calendarizza la proposta che porta la firma dei capigruppo in commissione di Pdl e Lega, Enrico Costa e Matteo Brigandì. L`esame comincerà mercoledì della prossima settimana. Ma non sarà un iter facile visto che l`opposizione definisce la norma «una vergogna» e «un`amnistia mascherata», come dice Donatella Ferranti del Pd. Sul fronte del ddl per il processo breve il Senato accelera anche se probabilmente l`Aula non riuscirà a votare il testo entro Natale. Il calendario dei lavori in commissione però viene votato dalla maggioranza imponendo un vero tour de force ai senatori: due giorni di sedute fino alle 24 per concludere la discussione generale e poi il termine per la fissazione degli emendamenti che scade il 14 dicembre alle 20. Altri due giorni per l`illustrazione delle proposte di modifica e il voto. «In commissione il testo verrà licenziato al massimo il 16 dicembre», assicura il presidente Filippo Berselli. Pd e Idv hanno votato contro il calendario dei lavori, mentre l`Udc ha preferito uscire dall`aula. Ma su un altro tema caldo della giustizia, sono i Radicali del Pd a riservare sorprese. Maurizio Turco ha depositato una proposta di legge per inserire nel codice il concorso esterno in associazione mafiosa. Era necessario, spiega, per evitare un`eccessiva «responsabilizzazione dei magistrati» e perché tocca pur sempre al Parlamento prendere una decisione sulle norme.

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