"Casa Pound in piazza deve poter sfilare". E' scontro a sinistra sulle firme

Dalla Rassegna stampa

 

Lo scontro è cominciato in casa. O, meglio, dentro la ex-casa comune che un tempo era Liberazione, il giornale di Rifondazione comunista. Ma poi quelle firme arrivate da sinistra a sostegno di «Casa Pound» hanno scatenato proteste a raffica. Anche minacce di morte. Via web. Cosa è successo? Succede che «Casa Pound», lo dice il nome, è un atipico centro sociale di Roma: l’orientamento a destra non può certo essere messo in dubbio. Anche un po’ più che a destra. Oggi nel centro di Roma quelli di «Casa Pound» hanno organizzato una manifestazione. Un sit-in, dopo un estenuante braccio di ferro con la questura per riuscire ad avere le autorizzazioni.
Già: hanno faticato, e non poco, quelli di «Casa Pound» per avere il per- messo di manifestare in difesa del loro spazio, occupato, come tutti quelli dei centri sociali. E dunque minacciato di sgombero. Persino l’Anpi, l’associazione dei partigiani, si è mossa per cercare di fermare la manifestazione di oggi. Ma poi si sono mobilitati in tanti perché si facesse: intellettuali e giornalisti di destra, una sessantina. Deputati di destra, una trentina. E alla fine anche Alfredo Mantovano che, oltre a essere un parlamentare di destra, è anche sottosegretario agli Interni. Fino a qui tutto regolare. La bomba è esplosa quando è arrivato quel documento. Quell’«altro». «Il diritto di manifestare liberamente e pacificamente è una pietra angolare della democrazia: deve essere difeso e garantito sempre, indipendentemente dal giudizio che si dà sui contenuti o sui promotori delle singole manifestazioni...». E sotto firme come quelle delle deputate del Pd Paola Concia e Rita Bernardini, in blocco la redazione de Gli Altri, con in testa il direttore Piero Sansonetti e Angela Azzaro e poi Andrea Colombo e Ritanna Armeni, il direttore di Radio Radicale Massimo Bordin, Paola Tavella, Gianluca Minotti, Massimo Ilardi.
Si è scatenato un putiferio. Istituzionalizzato, come nel documento firmato da Simone Oggioni, portavoce nazionale dei giovani di Rifondazione comunista. Che dice: «Leggiamo sconcertati l’appello a favore del corteo neofascista firmato, tra gli altri, da Piero Sansonetti, Ritanna Armeni, Andrea Colombo, Angela Azzaro. Ma anche scomposto, come le minacce su internet nei blog dei centri sociali». «Sono sconvolta da così tanta violenza», ha detto Paola Concia, deputata pd. E poi ha aggiunto: «Immaginare che una come me possa avere a che fare con i nazisti è una cosa davvero assurda. Mi mette paura. Noi siamo semplicemente persone per bene che dicono: non siamo d’accordo con le vostre idee, ma il diritto di manifestare è inviolabile. Negare questo diritto, questo sì che è fascismo. Altroché».

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