Carriere, carceri e responsabilità civile Ecco i quesiti radicali

Un successo caldeggiato dal Pdl ma targato Radicali. L’apertura di Silvio Berlusconi ai referendum sulla giustizia voluti da Pannella potrebbe garantire un esito positivo per alcuni cavalli di battaglia del centrodestra finora rimasti solo sul piano delle intenzioni. Sul tappeto temi come la responsabilità civile dei magistrati, separazione delle carriere, magistrati fuori ruolo, abolizione dell’ergastolo e abuso della custodia cautelare. Il monito dell’ex premier, durante l’ufficio di presidenza del partito che si è svolto a Palazzo Grazioli, è inequivocabile: «Occorre allestire al più presto i gazebo, in tutto il Paese, per invitare la gente a firmare i referendum dei Radicali sulla giustizia». E l’ipotesi che - considerati i tanti processi pendenti di Berlusconi a partite dall’udienza in Cassazione il 30 luglio per la frode fiscale di Mediaset - si possa trattare di un suo esclusivo interesse personale, non sfiora minimamente il segretario nazionale dei Radicali.
«Non solo non mi scandalizza - afferma Mario Staderini -, ma non può che farmi piacere la partecipazione di altri, Berlusconi compreso, a schierarsi al nostro fianco». I motivi sono sostanzialmente tre: «Innanzitutto senza i referendum dubito che si possano mai risolvere le questioni sulla giustizia perché difficilmente finiranno nell’agenda del Parlamento. In secondo luogo l’attenzione del Pdl mi pare un buon viatico verso il successo». Quanto al coinvolgimento diretto del leader Pdl, Staderini osserva che «i referendum non sono dei provvedimenti ad personam, non mirano a favorire le sue questioni giudiziarie. Basti pensare a quello sulla carcerazione preventiva: nelle nostri pessime carceri, il 40 per cento dei detenuti è in attesa di giudizio». La sensibilità del Pdl ai temi che vedono impegnati i Radicali in prima linea è del resto cosa nota.
Da Daniela Santanché, la quale vorrebbe «che il Pdl firmasse in massa i quesiti referendari dei Radicali e che il governo, di cui il Pdl fa parte, li trasformasse in decreti legge», all’ex Guardasigilli Nitto Palma, che si è sempre dichiarato favorevole alla linea radi- cale sulla giustizia. Che non costituisce, tuttavia, l’unica materia dei referendum proposti. «In tutto sono 12 - ricorda Mario Staderini - e riguardano anche altri diritti da rivendicare, come la revisione della normativa sugli stupefacenti e l’abrogazione delle norme che ostacolano il lavoro e il soggiorno regolare degli immigrati». Senza tralasciare, poi, il referendum per l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. «Sarebbe stato strano - chiosa il segretario dei Radicali - che Beppe Grillo non avesse sostenuto questo quesito, proprio a cominciare da questo. In ogni caso, noi non possiamo che essere soddisfatti del consenso: più siamo a muoverci e prima riusciremo a raccogliere le 500 mila firme necessarie ad andare alle urne per riformare i diritti umani e la giustizia».
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