Il Cardinale Brady: "Ho taciuto". Il Papa: "Ora guarire le ferite"

Dalla Rassegna stampa

Il capo della chiesa irlandese, cardinale Sean Brady, ha rivolto le sue scuse ufficiali per gli episodi di pedofilia avvenuti nei decenni scorsi nel suo Paese e per non aver avvertito per tempo gli organi giudiziari ostacolando così azioni penali nei confronti degli autori delle violenze. «Questa settimana un doloroso episodio del mio passato è tornato alla mia attenzione», ha detto il cardinale parlando ai fedeli nella cattedrale di san Patrizio a Armagli. «Ho ascoltato le reazioni delle persone sul mio ruolo negli eventi di 35 anni fa. Voglio dire a chiunque si sia sentito ferito dalle mie mancanze, che mi scuso con tutto il cuore. Voglio anche scusarmi con coloro che si sono sentiti delusi da me. Guardando indietro, mi vergogno di non aver sempre rispettato i valori che professo e nei quali credo». Brady non ha nemmeno escluso la possibilità di dimettersi, e ha annunciato che «rifletterà» anche su questo.
Ieri intanto il Papa ha annunciato che domani firmerà una lettera sul tema della pedofiIia che verrà indirizzata ai fedeli irlandesi ma non ancora a quelli del suo Paese d'origine, come invocato nei giorni scorsi da numerose organizzazioni cattoliche tedesche. «Come sapete ha detto il Papa salutando ieri i pellegrini irlandesi nella festa di San Patrizio - negli ultimi mesi là Chiesa in Irlanda è stata severamente scossa a causa della crisi degli abusi sui minori». «Come segno della mia profonda preoccupazione ho scritto una lettera pastorale che tratta di questa dolorosa situazione. La firmerò nella solennità di San Giuseppe, il Guardiano della Sacra Famiglia e patrono della Chiesa universale, e la manderò presto». «Vi chiedo - ha concluso Benedetto XVI - di leggerla voi stessi, con cuore aperto e spirito di fede. La mia speranza è che aiuti nel processo di pentimento, guarigione e rinnovamento».
Dall'Irlanda alla Germania. «Le vittime di simili esperienze soffrono per tutta la vita e non riescono a dimenticare ciò che è stato fatto contro di loro. Gli abusi sessuali sono un crimine abominevole». E' quanto ha dichiarato ieri la cancelliera Angela Merkel nel corso di un suo
intervento al Bundestag. La cancelliera, che è figlia di un parroco protestante e che è cresciuta nella Germania comunista e laica del Patto di Varsavia, ha anche precisato che la piaga della pedofilia non è un problema che riguarda solo la chiesa cattolica, ma la società intera. E ci sarebbe solo un modo per venire a capo di questi episodi: «fare chiarezza e appurare tutta la verità». Incontrando i capigruppo dei partiti rappresentati al Bundestag il presidente della Conferenza episcopale tedesca. Robert Zollitsch, ha assicurato dal canto suo che la Chiesa si impegnerà a garantire chiarezza e trasparenza sullo scandalo degli abusi sessuali: Promesse però, che per il noto teologo riformista tedesco Hans Kiing (82 anni) arrivano «troppo tardi». L'attuale pontefice Joseph Ratzinger avrebbe insabbiato per decenni gli episodi di pedofilia all'interno della sua diocesi di Monaco di Baviera e Freising e sarebbe dunque uno dei maggiori responsabili dell'attuale crisi in cui versa la Chiesa. Per Kúng, Papa Benedetto XVI starebbe riportando la Chiesa diritto verso il Medioevo reintroducendo le messe in latino e opponendosi all'abolizione del celibato, una anche se non l'unica causa dei continui episodi di pedofilia all'interno della Chiesa
tedesca e di quella di numerosi altri Paesi. In un'intervista al quotidiano Sueddeutsehe Zeintng,
Kung invita dunque il Papa a fare innanzitutto un proprio mea culpa.
 

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