Carceri, un altro suicidio. E' scontro sul ddl Alfano

Da una decina di giorni rifiutava il cibo e sul calendario all’intenso della cella, nel carcere di Conio, alla data di ieri, 6 maggio, aveva scritto la parola "fine". Purtroppo Eraldo De Magro, classe ‘53, originario di Cosenza, tossicodipendente, accusato di violenza dalla moglie, non aveva cambiato idea. Ieri lo hanno trovato impiccato, con i lacci delle scarpe. E’ il ventiquattresimo detenuto suicida dall’inizio dell’anno, il centesimo negli ultimi 18 mesi. Una strage.
«Una situazione davvero grave ma noi la stiamo fronteggiando con compiutezza» ha affermato ieri il ministro della Giustizia, Angelino Alfano: «Con un nuovo piano di edilizia carceraria che serve ad incrementare il numero dei posti nei penitenziari perchè non intendiamo procedere ad alcuna amnistia nè indulto. E con l’immissione di duemila agenti penitenziari, che servono a fare funzionare le carceri che apriremo e fare funzionare meglio quelle che già ci sono».
L’Osservatorio permanente sulle morti in carcere contesta le affermazioni del ministro. «In 18 mesi il numero dei nuovi posti-detenuto (annunciati) da costruire è progressivamente aumentato, dai 17.000 ai 21.479 dichiarati ieri dal ministro della Giustizia. Nel contempo - continua l’Osservatorio - è lievitato anche l’ammontare degli stanziamenti necessari (annunciati): da 1-1,2 miliari di curo a 1.6 miliardi di euro. E finora nulla è stato speso e nessun nuovo posto-detenuto è stato creato».
Il Guardasigilli è tornato poi sulla sua recente proposta da alcuni ribattezzata "svuota-carceri" pesantemente criticata dal ministro dell’Interno Roberto Maroni: «E’ peggiore di un indulto» aveva detto.
Alfano ha però voluto chiarire. «Vareremo alcune norme che non hanno alcun intendimento di mandare i delinquenti per strada ma lo scopo di completare questo piano delle carceri che ha avuto, da parte del Parlamento e del governo, 600 milioni di curo solo per il primo anno». Il Pd, però, attacca: «Il ministro
abbia il buon gusto di non mentire ai cittadini» dice la capogruppo in commissione giustizia della Camera, Donatella Ferranti. «La verità è che il governo finora non ha fatto nulla». E il senatore Ferrante sempre del Pd, ne ha anche per Maroni: «Dichiarazioni conce le sue sull’inutilità del ddl sulle carceri proposto da Alfano, dimostrano una totale insensibilità al problema e una condanna a morte per molti detenuti. Quando si deciderà il ministro Maroni a contribuire seriamente per trovare una soluzione?»
Oggi il Guardasigilli illustrerà la situazione al consiglio dei Ministri poi il suo ddl procederà in commissione poichè il percorso è già stato calendarizzato. Il 16 maggio dovrebbe essere in Aula, «Lunedì si presenteranno gli emendamenti in commissione conclude Alfano - e si andrà avanti».
Per sollecitare la rapida approvazione del ddl sulle carceri, la deputata radicale Rita Bernardini è in sciopero della fame, insieme ad altri esponenti del suo partito, ormai da 22 giorni. Favorevole alla detenzione domiciliare prevista dal provvedimento si dice anche l’Osapp, uno dei sindacati penitenziari: «Altrimenti il piano carceri rischia di realizzare solo cattedrali nel deserto»: Il sottosegretario Giovanardi, intanto, propone, di trasferire nelle comunità terapeutiche i tossicodipendenti detenuti per reati lievi.
«Una situazione davvero grave ma noi la stiamo fronteggiando con compiutezza» ha affermato ieri il ministro della Giustizia, Angelino Alfano: «Con un nuovo piano di edilizia carceraria che serve ad incrementare il numero dei posti nei penitenziari perchè non intendiamo procedere ad alcuna amnistia nè indulto. E con l’immissione di duemila agenti penitenziari, che servono a fare funzionare le carceri che apriremo e fare funzionare meglio quelle che già ci sono».
L’Osservatorio permanente sulle morti in carcere contesta le affermazioni del ministro. «In 18 mesi il numero dei nuovi posti-detenuto (annunciati) da costruire è progressivamente aumentato, dai 17.000 ai 21.479 dichiarati ieri dal ministro della Giustizia. Nel contempo - continua l’Osservatorio - è lievitato anche l’ammontare degli stanziamenti necessari (annunciati): da 1-1,2 miliari di curo a 1.6 miliardi di euro. E finora nulla è stato speso e nessun nuovo posto-detenuto è stato creato».
Il Guardasigilli è tornato poi sulla sua recente proposta da alcuni ribattezzata "svuota-carceri" pesantemente criticata dal ministro dell’Interno Roberto Maroni: «E’ peggiore di un indulto» aveva detto.
Alfano ha però voluto chiarire. «Vareremo alcune norme che non hanno alcun intendimento di mandare i delinquenti per strada ma lo scopo di completare questo piano delle carceri che ha avuto, da parte del Parlamento e del governo, 600 milioni di curo solo per il primo anno». Il Pd, però, attacca: «Il ministro
abbia il buon gusto di non mentire ai cittadini» dice la capogruppo in commissione giustizia della Camera, Donatella Ferranti. «La verità è che il governo finora non ha fatto nulla». E il senatore Ferrante sempre del Pd, ne ha anche per Maroni: «Dichiarazioni conce le sue sull’inutilità del ddl sulle carceri proposto da Alfano, dimostrano una totale insensibilità al problema e una condanna a morte per molti detenuti. Quando si deciderà il ministro Maroni a contribuire seriamente per trovare una soluzione?»
Oggi il Guardasigilli illustrerà la situazione al consiglio dei Ministri poi il suo ddl procederà in commissione poichè il percorso è già stato calendarizzato. Il 16 maggio dovrebbe essere in Aula, «Lunedì si presenteranno gli emendamenti in commissione conclude Alfano - e si andrà avanti».
Per sollecitare la rapida approvazione del ddl sulle carceri, la deputata radicale Rita Bernardini è in sciopero della fame, insieme ad altri esponenti del suo partito, ormai da 22 giorni. Favorevole alla detenzione domiciliare prevista dal provvedimento si dice anche l’Osapp, uno dei sindacati penitenziari: «Altrimenti il piano carceri rischia di realizzare solo cattedrali nel deserto»: Il sottosegretario Giovanardi, intanto, propone, di trasferire nelle comunità terapeutiche i tossicodipendenti detenuti per reati lievi.
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