"Carceri, servono provvedimenti urgenti"

Dalla Rassegna stampa

I quattro casi di suicidio nelle carceri avvenuti negli ultimi giorni, uniti alla recente morte di Stefano Cucchi a Roma e all`aggressione, sabato, di un agente di Polizia penitenziaria a Taranto, hanno fatto tornare di stretta attualità il problema dell`emergenza negli istituti di pena e l`urgenza di una riforma. Un problema che si trascina da tempo, che il ministro Alfano vorrebbe affrontare anche attraverso l`edificazione di nuove case circondariali e che ieri è stato denunciato su tre tavoli diversi. Il sindacato autonomo di Polizia penitenziaria Sappe, la Cgil comparto sicurezza, e la Uil hanno ricordato l`urgenza di adeguati provvedimenti, in concomitanza con l`apertura in Parlamento del dibattito sulla situazione delle carceri. Allo stesso tempo i consiglieri togati di Unicost hanno chiesto al Consiglio superiore della magistratura di aprire una pratica sulla «tutela dei diritti detenuti». I sindacati di Polizia penitenziaria hanno organizzato per oggi, secondo giorno di dibattito sulle mozioni alla Camera, un sit in davanti a Montecitorio per protestare contro un sistema carcerario incapace di garantire tanto i detenuti (70 suicidi nel 2009, 565 dal 2000, con 1568 morti sospette), quanto gli stessi operatori penitenziari. Secondo Donato Capece del Sappe «si è raggiunto il più alto numero di detenuti (66mila) della storia italiana, con condizioni sempre più gravose per il personale di Polizia penitenziaria, sotto organico di cinquemila unità». Anche il Sappe, con Cgil e Uil sollecita lo sviluppo di «misure alternative alla detenzione». Il dibattito alla Camera è iniziato ieri e si dovrebbe concludere questa mattina. Al centro della discussione due mozioni sul problema presentate da Rita Bernardini del Pd e da Michele Vietti dell`Udc. Secondo i sindacati si stanno toccando in profondità tutti i «problemi di un sistema penitenziario condotto alla deriva», bisogna vedere se «si vuole porre effettivamente rimedio». Di ieri, intanto, la notizia che la giunta del Veneto ha presentato un ddl che istituisce il Garante regionale per i detenuti. «Troppi suicidi in carcere: il Csm apra una pratica per la "tutela del diritti dei detenuti». Secondo Unicost siamo di fronte a un «problema che tende ad aggravarsi a causa del costante aumento della popolazione carceraria. Nel nostro sistema ordinamentale- si legge ancora nel documento - la magistratura di sorveglianza è preposta al controllo dell`esecuzione della pena e ha compiti di vigilanza sull`organizzazione del servizio carcerario... Il Csm deve farsi carico della effettività della realizzazione della osservazione giurisdizionale nei luoghi di detenzione». A tal fine i consiglieri di Unicost chiedono l`apertura di una pratica con «l`audizione di tutti i presidenti dei Tribunali di sorveglianza per effettuare una seria indagine sulla situazione attuale dei diritti dei detenuti rapportati alla situazione delle carceri italiane».

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