Carceri italiane Emergenza infinita

Dalla Rassegna stampa

 

“Siamo all'emergenza umanitaria. 69.000 detenuti, mai così in 60 anni, a fronte di 44.500 posti disponibili - ha detto Francesco Quinti, responsabile nazionale Fp-Cgil dei comparto sicurezza - rendono assai complessa, e in qualche caso precaria, la sicurezza e la vita nelle carceri, l'incolumità del personale e delle persone ristrette, come dimostrano le numerose risse, le aggressioni ai danni di poliziotti, i suicidi, i tentativi di fuga”. E il suo omologo della Uil, Eugenio Sarno, gli fa eco e usa addirittura facebook per fare sapere che dall'inizio dell'anno solo la professionalità degli agenti di custodia ha sventato qualcosa come 101 tentativi di suicidio. Che si aggiungono ai circa 50 messi invece, portati a termine.
Pure ieri a Palermo un minorenne appena arrestato ha tentato di impiccarsi nel centro di prima accoglienza; a darne notizia Donato Capece, cioè il segretario di un altro sindacato, il Sappe, generalmente etichettato come di destra. Le accuse dei sindacalisti, cui viene dato poco spazio nei media con l'eccezione di Radio radicale e de L'Opinione, riguardano il piano dell'edilizia, che richiede circa 1,5 miliardi di euro di investimenti e che per ora sta fermo al palo, così come il ddl Alfano che, elezioni permettendo, forse concluderà il suo iter nel mese di ottobre, producendo effetti modesti sul contenimento delle presenze. Nulla poi sul fronte delle assunzioni, malgrado si sconti una carenza di 6.000 agenti, a cui si aggiungeranno almeno 2500 pensionamenti nei prossimi 3 anni. E lo stallo nelle assunzioni, ricorda sempre Sarno della Uil, produce il paradossale effetto di rendere indisponibili svariate centinaia di posti liberi in carceri di nuova costruzione. "A Rieti il carcere funziona al 30% della potenzialità (come raccontato da L'Opinione la scorsa settimana) - spiega Sarno - a Trento è già quasi pronto un istituto nuovo, ad Avellino tra qualche settimana sarà disponibile un nuovo padiglione penitenziario da 400 posti, a Rimini è pronta una nuova sezione, ad Ancona l'istituto non è ancora a pieno regime. Fino ad arrivare al paradosso del nuovo istituto alle porte di Reggio Calabria, pronto ma non fruibile per la mancata costruzione della strada di collegamento". In Italia (non) funziona così.

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