Carabinieri, un caffè di troppo

Dalla Rassegna stampa

L'appuntato scelto Giuseppe La Fortuna ha capito come vanno le cose in Italia: bisogna darsi da fare. Nato a Portici nel 1966, conquistato il diploma di ragioneria, si è presto arruolato nei Carabinieri. Ma al semplice dovere della divisa ha aggiunto onerose funzioni: prima la rappresentanza sindacale e poi la carriera politica. Nel 2008 è stato eletto consigliere al Comune di Roma per il Pdl con il preciso mandato di "assicurare una politica degli alloggi di servizio" ai militi. Insomma più case/caserme per tutti, perché La Fortuna non difetta certo di senso pratico. Nel 2007 ha costituito insieme ad altri colleghi l'associazione Podgora, ente senza scopo di lucro. Il brigadiere Antonio Tarallo, cofondatore, così spiegava l'iniziativa nel 2009 quando il ministro La Russa la riconobbe ufficialmente: "Il potere di acquisto dei nostri stipendi non è più idoneo per supportare mutui, prestiti, tasse. E, cosa ancor più grave, non sappiamo a chi affidare le nostre domande per trovare una soluzione".
Podgora non deve cioè limitarsi a organizzare festicciole o collette, ma può lanciarsi nella promozione "dell'igiene alimentare" e attività connesse, come dice lo Statuto. Traducendo: prendere in mano il business del cibo dentro le caserme. Infatti La Fortuna & soci prendono in gestione i distributori di bibite e snack delle caserme del Lazio sostituendo - senza gara d'appalto - il fornitore precedente. Numeri importanti: dal caffè alle patatine, dalle bibite ai dolcetti, circa 500 caserme del Lazio sono invase dalle macchinette Podgora, e la nota di servizio emessa dalla Legione invita tutte le stazioni a individuare uno spazio adatto ai nuovi distributori per servire una popolazione di almeno 20mila carabinieri, più il pubblico di passaggio. Spiccioli e monetine che messi tutti in fila garantiscono un bell'introito, e la possibilità di stabilire accordi a carattere commerciale: forniture, contratti di manutenzione, consulenze. Ma oltre ai soldi c'è una struttura con diverse centinaia di iscritti che insospettisce diversi addetti ai lavori. Maurizio Turco (Pd) ha presentato un'interrogazione per segnalare come, durante i corsi di formazione degli Allievi, alcuni delegati Cocer proponessero l'iscrizione a Podgora promettendo sostegno e cura particolare, anche tramite l'invio di sms ad hoc quando ci fosse stato da segnalare l'atteso trasferimento o un'agognata promozione. Il ministro La Russa ha risposto confermando le ampie prerogative dell'ente, dicendosi però incapace di dettagliare sulle quantità degli iscritti, vista l'inaccessibilità del sito sociale.
Sorride Luca Comellini, Partito dei Militari: "La commistione tra rappresentanza sindacale e attività commerciali è inaccettabile. Chi fa sindacato dovrebbe promuovere le istanze della categoria presso gli organi competenti, non tirar su due soldi o creare strutture di potere. Tanto più se a gestire il traffico ci solo i delegati Cocer che dal 2002 continuano a esser imposti dal governo anziché scelti dai militari: col Milleproroghe si è arrivati a tenerli in carica fino a luglio 2012".

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