Cara Emma, nun te reggae più. Lo sciopero della fame è una cosa seria.

Dalla Rassegna stampa

Sciopero della fame? Nun te reggae più. Da molti anni stimo e rispetto Emma Bonino, provo per lei sentimenti d'amicizia, anche se ormai non condivido più la maggioranza delle sue scelte eticopolitiche.
Ritengo che sia sprecata la candidatura alle regionali per una donna della sua levatura intellettuale, della sua lungimiranza transnazionale e della sua esperienza di commissaria europea, designata da Berlusconi. Questa annotazione non è affatto maligna. I radicali marcopannelliani sono estremisti di centro e, in quanto tali, si sentono liberi d'allearsi con chiunque garantisca di promuovere le loro priorità o i loro dogmi. In questo essi sono simili ai
leghisti, che furono (secondo D`Alema) "una costola della sinistra" e che sono diventati (secondo ogni sinistra) i pasdaran di una destra reazionaria e razzista.
Non dirò che mi sorprende, questo ennesimo digiuno di Emma. Però mi delude profondamente la sua pervicacia nella banalizzazione di uno strumento di lotta nobile ed estremo, trasformato in argomento frivolo per le vignette del geniale (e radicale) Vincino. Frivola mi sembra anche
l'adesione allo sciopero del cibo (e dell'acqua?) di tanti Vip, solitamente celebri anche per i loro attovagliamenti. Che fanno, scherzano? Hanno mai visto le costole nere dei bambini del Darfur, costretti davvero a digiunare? 0, forse, ignorano che la scelta politica della fame è una protesta
micidiale, una rivolta che mette in gioco la vita per la difesa o la conquista di traguardi eccelsi, come la libertà di un popolo intero, l'affermazione suprema del desiderio collettivo di eguaglianza e di giustizia? Per che cosa digiunarono Gandhi e i suoi seguaci? Per una stupidaggine come "il rispetto dei regolamenti di raccolta e convalida delle firme a sostegno delle liste elettorali"?
No, per questo basta rivolgersi ad una delle innumerevoli sub autorità competenti. Ricordate Bobby Sands? Era un militante nordirlandese, carcerato e deputato. La sua causa era sbagliata? Non è questo il punto. Lui fece un vero sciopero della fame e ne morì, nel 1981. Annunciarono
al Parlamento britannico: "E` deceduto l'onorevole Bobby Sands". E la signora Thatcher s'arrabbiò: "Macché onorevole, quello era solo un terrorista". Roba vecchia? Però Orlando Zapata Tamayo è morto di fame pochi giorni fa, perché ha portato fino in fondo la sua protesta "nonviolenta" contro la dittatura cubana. Raùl Castro ha espresso cordoglio per la fine di Zapata: ipocrita, ma un po' più elegante della lady di Westminster. Questo è il digiuno combattente, questo è il digiuno eroico, cara Emma e cari amici Vip. Il vostro, come lo chiameremo? Testimonianza di una settimana, cilicio temporaneo, dieta dimagrante? Tornate a tavola, per favore, e piantatela di sfottere gli affamati e gli assetati transnazionali. In occasione di un  digiuno del leader, Montanelli scrisse: "0 Pannella muore. di fame, o è un uomo morto". Santa ingenuità, the show must go on. Strage dì legalità? Nun te reggae più. Il linguaggio radicale è diventato insopportabile, col passar degli anni e con la ripetizione ossessiva di queste formulette tonitruanti. E' muffa, basta. Altre sono le stragi, altri gli scempi di democrazia. Pierino la deve piantare con gli attenti al lupo, perché poi la gente non vede i lupi quando arrivano sul serio, Emma continua a battere questo sentiero.
Ha ragione Battista, che sul Corriere si rivolge all'insofferente base del Pd: non lo sapevate che Bonino è una radicale? Forse gli elettori del Pd sono costretti a ignorare che i radicali sono sempre stati anticomunisti e mangiapreti. E individualisti, narcisisti, apostolici, apocalittici, disobbedienti, maestri di allitterazioni e di calembour, gente che va in tv per dire che la tv li ignora, progressisti innamorati del déjà vu. Insomma: persone da ammirare e rarissime. Ma che cosa ci azzeccano con un "partito di massa" come il Pd? I disciplinati voteranno Bonino (hanno eletto perfino Di Pietro), ma intorno a Bersani c`è uno scirocco da "cupio dissolvi". Vulgo: morbo di Tafazzi.
 

© 2010 Il Foglio. Tutti i diritti riservati

SEGUICI
SU
FACEBOOK