«Cannabis terapeutica? Nessun problema»

«Cannabis terapeutica? Nessun problema» «In Italia soltanto 60 persone hanno accesso alla cannabis per uso terapeutico attraverso le Asl. Questo nonostante la legge varata nel 2006 che consente appunto l’uso farmacologico della cannabis». Così il segretario dei Radicali Italiani, Rita Bernardini, ieri a "Porta a porta". La "smentisce" il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, secondo la quale i pazienti «sarebbero 60 ma «alcune centinaia anche se non sono venuta qui con le tabelline». «Dal punto di vista farmacologico non ci sono problemi all’uso terapeutico della cannabis. Nessuno ne mette in dubbio l’effetto, ma va trattato come un farmaco, ne abbiamo parlato anche con l’Aifa».
Lorenzin spiega che «non stiamo parlando di un cittadino che si fuma una sigaretta fatta di marijuana né ciò significa che ne vada autorizzata la libera coltivazione». Questa sostanza, ha detto, «agisce sulla parte motoria ma anche psichica quindi non si può parlare di autosomministrazione. Quando parliamo di cannabis ad uso terapeutico, parliamo di produzioni che vengono fatte in modo controllato e vengono non solo monitorati per sostanza e quantità di eccipiente all’interno. C’è molta confusione sulla droga, tutti i farmaci sono droghe».
Ma probabilmente il ministro non è conoscenza dei dati sul l’uso di droghe leggere. Glieli ha "ricordati" il capo del Dipartimento Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Giovanni Serpelloni, «Dal 2007 abbiamo registrato un calo del consumo di tutte le droghe nella fascia di età compresa tra i 15 e i 64 anni, ad eccezione del consumo di cannabis tra i 15 e i 19 anni, che è aumentato dell’8,8% dal 2011 ad oggi. Avevamo alla fine del 2010 il 17,9% degli adolescenti che faceva uso di cannabis. Oggi siamo arrivati al 26,7%, registrando quindi un aumento dell’8,8%. È un dato che ci preoccupa molto».
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