Cannabis Terapeutica. Disobbedienza civile dei Radicali

Dalla Rassegna stampa

Il Segretario di Radicali Italiani, Rita Bernardini, ha consegnato 11 piante di cannabis, coltivate sul suo terrazzo, al Cannabis Social Club di Racale (Lecce) affinché i malati possano utilizzarle a scopo terapeutico. Lo ha reso noto la stessa Bernardini intervenendo ad un convegno che si tiene a Foggia. ''Naturalmente - ha detto Bernardini - ho commesso un reato grave, abbiamo filmato tutto e lo porteremo alla Procura della Repubblica di Foggia, lo facciamo come disobbedienza civile''.

''Troviamo intollerabile che il Parlamento e tutte le Regioni d'Italia - ha detto Bernardini - non riescono a consentire a questi malati l'accesso al farmaco''. Il segretario di Radicali Italiani ha raccontato alla platea: "Voglio raccontarvi quello che ho fatto oggi perché dal giugno dello scorso anno abbiamo seminato, come radicali, insieme all'associazione 'LapianTiamo', il primo Cannabis Social Club' italiano nato un anno fa a Racale, in provincia di Lecce, dei semi di cannabis in piazza Montecitorio''. ''La polizia, non sapendo bene cosa fare, ha sequestrato due vasetti con i semini, ma gli altri - ha continuato Bernardini - ce li ha lasciati. Erano 11 vasetti che ho portato a casa mia e ho coltivato. Sono nate 11 piante che ho coltivato sul mio terrazzo, documentando la loro crescita su Fb. Arrivate a maturazione le ho raccolte e oggi le ho consegnate al Cannabis Social Club di Racale, che raccoglie malati che, malgrado ci sia una legge del 2007, non riescono ad aver accesso a questi farmaci''. ''Aggiungo che noi - ha detto Bernardini - vogliamo arrivare alla legalizzazione della marijuana, perché troviamo irragionevole che lo Stato appalti un fenomeno alla criminalità organizzata".

''Lo Stato - ha aggiunto - deve regolamentare questo settore che vede almeno 3 milioni di consumatori di cannabis, così come fa per il tabacco e per l'alcol. Questa è la strada che viene percorsa un po' in tutto il mondo''. Quindi mi auguro - ha proseguito Rita Bernardini - che la magistratura, gli inquirenti, le forze dell'ordine si comportino nei miei confronti, come fanno nei confronti delle migliaia di giovani che sono sbattuti in galera, perché trovati in possesso di un quantitativo di marijuana che loro considerano finalizzate allo spaccio. Quindi, se non faranno questo io farò due cose: li denuncerò per omissione di atti d'ufficio e mi riterrò autorizzata a fare un'altra coltivazione, sempre destinata ai malati''. ''Domani mattina - ha detto ancora - andremo a visitare, autorizzati dal Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, il carcere di Lucera dove recentemente si è verificato il suicidio di un detenuto che ha destato qualche sospetto perchè avvenuto nella cella di isolamento. Andrò lì anche per cercare di capire meglio e comunque voglio con questa visita portare conforto ai detenuti che, ricordiamolo, in tutte le carceri italiane, subiscono trattamenti inumani e degradanti, come certificato dalla Corte europea per i diritti dell'uomo''. ''Subito dopo, come detto - ha concluso - mi recherò alla Procura di Foggia per consegnare il filmato e le foto della cessione e la coltivazione e una mia autodenuncia e poi vediamo li che cosa succede. Dovrebbero arrestarmi. Vedremo se avranno il coraggio di farlo''.

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