La candidatura di Emma era già nella rete

Dalla Rassegna stampa

Qualche mese fa (era il 29 ottobre 2009) ho fondato su Facebook un gruppo dal titolo esplicativo «Emma Bonino presidente della regione Lazio: Yes we can». Quella decisione nasceva da un`esigenza speciale: non si trattava solo di riflettere su una personalità politica in grado di ridare speranze di vittoria al centro-sinistra dopo l`episodio controverso e triste del caso Marrazzo, quanto piuttosto di rinsaldare con gli "amici" di Facebook (molti sono militanti e dirigenti delle formazioni di centro-sinistra) un sentimento di valore verso la Politica, fortemente scossa soprattutto dalla mancanza di prospettiva e visione maiuscola. Immediatamente, soprattutto a seguito dei commenti di chi si iscriveva a quel gruppo, ebbi la sensazione che quell`esigenza mia era molto diffusa in chi guarda ancora alla politica con la speranza che essa meriterebbe. Di fatto Emma Bonino raccoglie alcuni elementi simbolici del valore alto che la politica può rappresentare come strumento insostituibile per il benessere sociale. Senza voler esaltare oltre certi limiti l`individualismo, che spesso cozza con l`esercizio equilibrato del bene pubblico, mi è parso però evidente come in Emma siano accumulate e valorizzate con grande evidenza, alcune peculiarità (la serietà e il rigore del proprio impegno, la disponibilità a mettersi continuamente in discussione, il senso di sacrificio per la causa sociale) in grado di rilanciare un messaggio di positività della pratica politica che oggi restituirebbero dignità all`intera comunità civica. Quella intuizione (non così straordinaria, tra l`altro) ebbe immediato riscontro e fece crescere quel gruppo raggiungendo in breve termine una quota di iscrizioni alquanto ragguardevole considerando gruppi analoghi (siamo oggi ad oltre 5000 iscritti). La cosa che mi meravigliò, devo dirlo con franchezza e tristezza, fu l`assenza di un`immediata risposta politica che raccogliesse quel messaggio e lo rilanciasse (per esempio attraverso il metodo delle primarie) trasformando un bisogno condiviso in ipotesi di lavoro. Gli sviluppi politici conseguenti li conosciamo. Oggi, dopo uno stallo di azione politica del centro-sinistra e del Pd in particolare (più alla ricerca di raccordi tra decisori che di analisi dei bisogni: il giusto sarebbe nell`equilibrio dei fattori), e dopo che i dirigenti del Partito Radicale hanno deciso di definire la candidatura di Emma Bonino, siamo verosimilmente di fronte ad una scelta obbligata. Credo che nonostante si sia perso del tempo e si sia data l`impressione di rincorrere gli eventi piuttosto che di governarli, si sia ancora in tempo per prospettare, almeno ai cittadini del Lazio, un "concreto sogno" di seria politica.

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