La Campagna del Cavaliere

Dalla Rassegna stampa

Paragonato alla fauna umana che emerge dall'inchiesta sul riciclaggio, il sottobosco della Protezione civile è popolato da mezze figure delinquenziali. Il nuovo scandalo assume contorni  davvero inquietanti. E sullo sfondo danzano voci che allargano la rete degli amici politici del senatore del Pdl Nicola Di Girolamo, in odore di 'ndrangheta.
I magistrati alludono ad esponenti di An. E le intercettazioni sfiorano perfino, seppure in modo indiretto, il presidente della Camera, Gianfranco Fini. Ma bisognerà aspettare per capire dove porta davvero l`inchiesta sui top manager di Fastweb e di Telecom Sparkle, indagati o ricercati; e se e quanto potrà incidere sulla campagna elettorale per le Regionali.
L'impressione è che Silvio Berlusconi abbia già deciso di reagire all'assedio attaccando, come è suo solito. La strategia è offrire una contro-verità senza chiaroscuri, chiamando a raccolta l'«esercito del bene contro il male»; e negando contrasti nel Pdl nonostante le rese dei conti interne e le tensioni con Fini. Berlusconi prende alla lettera l'idea che il voto di marzo sia un'elezione di metà legislatura. E chiede una «scelta di campo» per frenare la tentazione dell'astensionismo. Il risultato è che l'immagine di un premier accerchiato anche nel Pdl si presenta meno scontata di quella accreditata a sinistra.
La domanda, senza risposta fino al 29 marzo, quando le urne si saranno chiuse, è se l'impegno in prima persona del capo del governo potrà temperare un clima di sfiducia diffuso; ed arginare la cosiddetta antipolitica. Ieri anche i vescovi italiani hanno detto delle inchieste sulle parole severe contro una Regionali di marzo e classe dirigente accusata di usare il Sud solo come «collettore di voti». E questo aumenta la sensazione di una realtà in bilico: per la maggioranza ma anche per l`opposizione, al governo in molte città e regioni meridionali. Centrosinistra e Udc continuano a martellare su Berlusconi, e la coalizione appare sulla difensiva. Il premier polemizza con Pier Ferdinando Casini. Riceve una risposta mordace, perché il leader dell`Udc paragona il Pdl ad «un'accolita di fedeli di Berlusconi». Ma dicendolo, Casini rivela l'incognita dell'offensiva contro Palazzo Chigi. Se il capo della maggioranza rimane il Cavaliere è difficile pensare che l'elettorato lo abbandoni in massa sull`onda delle inchieste. Soprattutto, nessuno si azzarda a prevedere un travaso massiccio di voti a favore dell`opposizione. Non solo. In un contesto radicalizzato e difficile come quello che si sta delineando, Berlusconi in passato si è trovato a proprio agio.
Oggi la Corte di Cassazione discuterà il caso dell`avvocato inglese David Mills, condannato per corruzione in atti giudiziari: le
sentenze dicono che prese soldi da Mediaset. Ma il presidente del Consiglio ostenta sicurezza. Bersaglia magistratura ed avversari politici additando una «sinistra anti -italiana»; ed uno «Stato di polizia» che ricorre ad intercettazioni a tappeto. E intanto pensa alle regioni dove il centrodestra potrebbe vincere o perdere, come il Piemonte. Berlusconi ha deciso di cominciare la sfida proprio a Torino, in quel Lingotto da dove nel 2007 partì il progetto del Pd veltroniano: un`avventura sfortunata. Il premier, evidentemente, non è superstizioso.
 

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