La Camera taglia e i deputati si stringono disdetto l'affitto dei locali di Palazzo Marini

Dalla Rassegna stampa

Cari deputati dovete fare gli scatoloni. Questa volta per davvero: tra una settimana si trasloca. La comunicazione è arrivata nella casella postale elettronica di decine e decine di parlamentari della Camera che hanno i loro uffici, non a Montecitorio, ma ciel vicino Palazzo Marini 1, tra via del Tritone e piazza San Silvestro. Con l'approvazione del Bilancio della Camera, infatti, è stato rescisso il contratto d'affitto dello stabile di proprietà della società «Milano 90 srl» del gruppo del costruttore Sergio Scarpellini (che insieme alla locazione del complesso fornisce anche, secondo il sito Boninopannella.it, i servizi di ristorazione delle mense e lavanderia per 2.7 milioni e il presidio antincendio e pronto intervento per 3.7 milioni). Un contratto particolarmente oneroso stipulato addirittura dal 1997 e che adesso porterà a un risparmio di circa 14 milioni di euro l'anno. E il cambio di governo ha imposto un'accelerazione alle procedure.

«A seguito della riduzione degli spazi, si è reso necessario procedere alla ricollocazione nei restanti palazzi di tutti i deputati, con evidenti sacrifici, che abbiamo cercato di ridurre al minimo- si legge nella comunicazione- Nei prossimi giorni troverete in casella la lettera di assegnazione del nuovo ufficio».

Il trasloco avverrà entro il 30 novembre poiché la Camera deve restituire l'immobile entro la fine dei 2011. Ma ovviamente non se ne occuperanno i parlamentari e i loro assistenti ma gestiranno tutto gli uffici di Montecitorio. «Pertanto - si legge ancora nell'email - siete pregati di voler predispone in tempo utile i pacchi con i vostri oggetti e documentazione personale, al fine di rendere più agevole il lavoro del personale incaricato».

La dismissione dei locali riguarda, comunque, solo Palazzo Marini 1. «Dal gennaio del 2012 - ha spiegato Giuseppe Leone, capo ufficio stampa della Camera - saranno risparmiati 14 milioni poiché è stato esercitato il diritto di recesso per Palazzo Marini I. Quanto agli altri tre Palazzi Marini esiste un vincolo contrattuale, senza facoltà di recesso, con scadenze rispettivamente nel 2016, 2017, 2018 e che pertanto non potranno essere, fino ad allora, annullabili né modificabili da parte della Camera».

Ad essere preoccupati, però, non sono tanto i deputati ai quali verrà assicurato un altro ufficio forse solo un po' meno comodo ma i circa 350 dipendenti della Milano 90 srl che ora, cessando l'esigenza, rischiano il posto.

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