Camera La casta salva Pecoraro Scanio

Il Pdl salva l'odiato nemico Alfonso Pecoraro Scanio. La Camera dei deputati ha detto no alla concessione dell'utilizzo delle intercettazioni telefoniche a carico dell'ex ministro e deputato dei Verdi, sotto inchiesta per corruzione al Tribunale dei ministri. Assieme al partito di Silvio Berlusconi hanno votato no anche i Radicali. Contro, invece, hanno votato il Partito democratico e l'Italia dei Valori. Udc, Lega e finiani si sono astenuti. Dal Pdl respingono le accuse di aver votato strumentalmente: un no all'uso delle intercettazioni pronunciato oggi servirà a tutelare parlamentari e ministri coinvolti in altre indagini. "Negando l'uso delle intercettazioni difendiamo solamente una prerogativa parlamentare", hanno dichiarato i deputati azzurri. Nettamente contraria l'Italia dei Valori: "Dalle intercettazioni emerge con chiarezza che l'ex ministro fruiva di favori in cambio di viaggi e soggiorni di lusso, è grave che il Pdl pur di andare contro la magistratura, non ammetta nessun controllo della legalità sul potere". Per Federico Palomba, capogruppo Idv alla commissione Giustizia alla Camera "la decisione dell'aula è mossa solo da corporativismo di casta".
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