Caldoro in campo «Seppellire i feti scelta di libertà»

Dalla Rassegna stampa

Si dice meravigliato della polemica innescata il governatore Stefano Caldoro. E così Raffaele Calabrò suo delegato per la sanità campana. Il riferimento è alla delibera di giunta di martedì in cui vengono illustrate le linee guida per dare sepoltura ai feti abortiti. E come accaduto nei giorni scorsi a Firenze ecco le polemiche. Con in prima fila Pd e radicali che ipotizzano un attacco alla legge 194. Duro, durissimo il sindaco de Magistris che ha già bollato il provvedimento come «oscurantista e strumentale, compiuto speculando politicamente sulla sofferenza delle donne». Anche perché c'è già una legge del '90 che dà la possibilità, a chi lo volesse, di seppellire un feto abortito come continua a ripetere il Pd che continua ad attaccare la scelta della Regione.

Il governatore Caldoro tira dritto e si meraviglia «dei toni polemici, esagerati, della discussione. È una scelta di libertà nel rispetto della vita», spiega lui. E sorpreso della polemica è anche lo stesso Raffaele Calabrò. «Non capisco, noi abbiamo solo varato le linee guida», dice. Ma non c'era già una legge? «Certo ma - continua Calabrò - sinora non è mai stata attuata. Dietro non c'è alcun attacco alla 194 ma solo la possibilità di informare le madri che esiste la possibilità di poter seppellire i prodotti del concepimento. I feti vanno a finire nei rifiuti speciali e noi abbiamo solo previsto di dare comunicazione alle donne che, molto spesso, non sanno di questa possibilità. Non capisco tutte queste polemiche che si sono scatenate». Rimane però il fatto che in Campania non ci sono aree cimiteriali ad hoc e pure quello previsto a Caserta, quasi un anno fa, è rimasto stoppato a causa delle dissestate casse comunali.

«A mio avviso - continua Calabrò - i comuni dovrebbero adeguarsi a questo problema, così come fatto a Roma o Firenze. L'aborto è una dramma, una donna può voler rimanere legata a questo figlio non nato e darne sepoltura. Proprio in una visione laica della società ritengo che si debba lasciare ad ognuno la libertà di volersi comportare come crede. Per questo spero che i sindaci si adeguino sulla scia delle linee d'indirizzo varate dalla Regione e provvedano».

Ma il Pd continua ad attaccare la scelta fatta dalla Regione. Alessia Schisano, coordinatrice del forum dei diritti civili dei democratici napoletani, lancia un tavolo con tutte le associazioni «difesa della legge 194». «Occorre mettere in mora il governatore sui consultori, sui fondi e la piena attuazione dell'articolo 2 della legge 194. Senza contare che ormai è impossibile, causa i troppi obiettori negli ospedali napoletani, poter interrompere la gravidanza nei termini di legge in una struttura pubblica. Occorre puntare - spiega la dirigente p d - a una politica a livello sanitario di prevenzione che passa attraverso la legge sulla maternità segreta. Ovvero portare a termine la gravidanza e non riconoscere il bambino. Perché in queste linee guida varate si pensa alla dignità dei feti e non c'è nulla per le donne e le madri».

«La recente delibera della giunta regionale sulla sepoltura dei feti è vergognosa e subdola», attaccano Floriana Fioretti, responsabile donne Pd Benevento e Rosa Gaudino, responsabile Giovani Democratiche del Sannio. E aggiungono: «Le strade per disincentivare il ricorso all'aborto sono ben altre, dal sostegno al welfare alle iniziativa di educazione sessuale e di responsabilizzazione delle giovani generazioni, Caldoro e i suoi farebbero bene ad utilizzare gli strumenti necessari per metterle in campo, anziché proporre simili scelleratezze».

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