Calderoli contro Alfano Pdl al contrattacco «Parole vergognose»

Dalla Rassegna stampa

Non ci stanno, gli azzurri, a subire questa ennesima offesa. L'altra sera Roberto Calderoli ha attaccato Angelino Alfano, che ieri Silvio Berlusconi è tornato a designare come suo erede naturale alla guida del centrodestra. «Forza Italia o il Pdl potevano vincere con un candidato brianzolo: voi pensate cosa succede al Pdl se candidano un siciliano a casa nostra... Lo mandano a scopare il mare», ha ironizzato l'ex ministro leghista, riferendosi al segretario del Pdl pur senza mai nominarlo esplicitamente. Dura e francamente seccata la replica dei berlusconiani. Lui, Alfano, tace e ancora una volta evita la polemica diretta con gli (ex?) alleati. I suoi però fanno quadrato.

«Per uno come me che si considera milanese al 100%, perché ho fatto politica a Milano fin da ragazzo. Viene da vergognarsi a leggere le dichiarazioni di Calderoli su Alfano», tuona Ignazio La Russa. «Mi viene da sorridere pensando che la moglie di Bossi è siciliana e quello che per alcuni è il delfino del partito, il figlio, è per il 50% siciliano». «Anziché porsi il problema di come un siciliano possa imporsi al Nord», dice Beatrice Lorenzin, «suggerisco all'ex ministro della Repubblica Calderoli di porsi l'obiettivo di come un italiano di centrodestra possa vincere in Italia ed essere rispettato in Europa. Battute di questo tipo vanno lette per ciò che sono: non sense all'inglese in salsa padana». «Nel tempo la Lega ci ha abituato a questo genere di boutade», nota anche l'ex ministro Mariastella Gelmini, «pensiamo alle cose serie, a come stiamo governando insieme, agli appuntamenti elettorali che, se ci trovassero divisi, vedrebbero il Nord consegnato alla sinistra. Noi non vinceremmo da soli certo, ma neppure la Lega. E questa la prospettiva? Non lo credo proprio, rimbocchiamoci. le maniche, piuttosto, questo gli elettori si aspettano da noi».

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