Calderisi ribatte a Lo Presti

“Lo Presti si arrampica sugli specchi estrapolando alcune frasi dal contesto di una vicenda della quale ignora o finge di ignorare la storia. Che è quella dei referendum sulla giustizia per la responsabilità civile dei magistrati e per l'abolizione della Commissione parlamentare inquirente promossi nel 1987, dopo il caso Tortora, dai radicali insieme al Psi di Bettino Craxi e al Pli di Alfredo Biondi, referendum tenuti l'8 novembre del 1987 con il risultato dei 'si' che superò l'80%", il deputato Pdl Peppino Calderisi replica così al fatto che nei resoconti parlamentari dell'88, il finiano Nino Lo Presti abbia ripescato alcune sue dichiarazioni dell'ex radicale sull'etica della classe politica e sulla necessità che anche i ministri si facciano processare dal giudice ordinario.
"Per la responsabilità civile - aggiunge Calderisi - fu, purtroppo, approvata una legge che in aperto contrasto con la finalità del referendum, di fatto cancellò quel tanto di responsabilità civile prevista allora nell'ordinamento...". "Lo Presti - prosegue l'ex esponente radicale - non tiene poi conto di cosa è accaduto dal 1988 in Italia, con l'uso politico della giustizia, la cancellazione per via giudiziaria di un intero sistema politico nel 1992-93 e dal 1994 in poi con la persecuzione giudiziaria di Berlusconi, che anche l'onorevole Lo Presti per 17 anni ha condannato. Quanto all'immunità parlamentare - conclude - ero e sono rimasto sempre contrario alla sua abolizione. Avevo combattuto gli abusi di questo istituto, pensavo bisognasse riformarla esattamente come nella proposta di legge che ho recentemente presentato come primo firmatario".
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