Brunetta: anima squadrista nel Pd

Dalla Rassegna stampa

 

«Per deontologia e per correttezza, la mia risposta è no comment». Sergio Affronte, pm di Prato, è il padre della ragazza di 24 anni, Rubina, denunciata per l'aggressione a Raffaele Bonanni. Sceglie un silenzio composto il magistrato mentre le prime indagini identificano in sua figlia la persona che avrebbe lanciato il bengala contro il segretario della Cisl. «Io vorrei parlare con questa ragazza - diceva Bonanni- per spiegarle che non esiste alcun diritto senza una fabbrica e senza il lavoro che è diventato così difficile in un contesto di crisi globale. Le direi di stare lontana dai cattivi maestri». Il giorno dopo l'aggressione a Torino, il segretario della Cisl cerca il dialogo, lo fa anche su youtube, dove ringrazia chi lo ha sostenuto. E dai microfoni di Radio Radicale ribatte a quell'assalto dei centri sociali, a quei manifesti dove la sua faccia era disegnata su una banconota da 50 euro. Un venduto, insomma, alla Fiat e ai "padroni". Ma lui spiega la differenza tra chi si vende e chi fa il sindacalista. «Io non ho ubbidito a Marchionne, ma ho fatto un accordo. E lo farei ancora e con tutti gli imprenditori disposti a fare nuovi investimenti come ha fatto la Fiat». La protesta a Torino non si ferma.
Oggi gli stessi ragazzi del centro sociale Askatasuna e del Collettivo universitario e dell'autonomia, saranno davanti ai cancelli di Mirafiori mentre a Rimini - dove comincia una "tre giorni" dei trotzkisti - verrà lanciato un messaggio di solidarietà agli aggressori di Bonanni e la parola d'ordine sarà «l'occupazione di tutti gli stabilimenti Fiat per respingere l'attacco di Marchionne». Marchionne con la "K". Ma la cronaca della giornata offre un altro lancio di fumogeni, questa volta metaforico. Lo scontro - a distanza e senza lancio di oggetti - è tra Renato Brunetta e Pierluigi Bersani. Ad attaccare è il ministro del Pdl. «Dentro la cultura e l'anima vera del Pd si mantiene una componente squadrista, reazionaria, estremista e conservatrice». Un'accusa contro il partito di Bersani e la festa nazionale di Torino perché è lì che si è svolta l'aggressione a Bonanni. «Prima avevano aggredito Schifani e Marini- ricorda Brunetta- e si è trattato di gruppi organizzati che possono raggiungere risultati solo se c'è la connivenza di parte degli organizzatori». Un affondo che però non dà un esempio di dialettica civile. E così il Pd si difende con il suo segretario. Un «atto di sciacallaggio politico», si ribatte.
E poi Bersani insiste e rilancia l'accusa su Roberto Maroni: «Noi abbiamo intenzione di tenere aperte le nostre feste, non vogliamo organizzare Katanga (lo storico servizio d'ordine del movimento studentesco, ndr) perché l'ordine pubblico lo tutela chi deve tutelarlo». E per Brunetta consiglia «una chiamata al n8». Anche Fabrizio Cicchitto aveva attaccato il Pd «e quell'area di estremismo che gli sta vicino» mentre un profilo' più istituzionale lo mantiene il ministro Maurizio Sacconi, lui che era vicinissimo a Marco Biagi: «Quello contro Bonanni è stato un episodio gravissimo, che non va sottovalutato e trascurato in nessun modo. È un episodio che si inserisce in un clima di odio politico e sociale di alcune minoranze». E il ministro spera davvero di non vivere più un nuovo 19 marzo 2002, il giorno in cui Biagi fu ucciso.
 

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