Bossi: "S.P.Q.R.? Sono porci questi romani"

«Basta con la sigla S.P.Q.R.: qui al Nord dicono che sta per "Sono porci questi romani"». Alla affollata galleria di gesti e frasi discutibili - dal dito medio alzato alle pernacchie - il leader della Lega aggiunge una new entry, una rilettura del motto latino S.P.Q.R., Senatus Populusque Romanus. Poi parlando del Gran Premio di Formula 1, Umberto Bossi mette in chiaro che da Monza non si sposta nella capitale: «Lì corrono sulle bighe». La battuta sulla falsariga di Asterix, già detta in un film da Massimo Boldi, non fa ridere il mondo politico: anzi, riesce nel miracolo di mettere quasi tutti d'accordo nel condannarle anche duramente, fino alla mozione di sfiducia annunciata dal Pd. Un coro di proteste: «Questa volta ha superato il segno», sbotta il sindaco della capitale Alemanno, che scrive una lettera al premier perché «i ministri tengano un atteggiamento istituzionale e politico più consono alla loro carica». E non esclude di querelare Bossi: «Vediamo quello che succederà. Certamente non si può andare avanti così».
Spazientiti anche il presidente della Provincia Zingaretti («Bossi faccia il ministro e non il comico») e la governatrice del Lazio Polverini: «Mi auguro che il governo prenda le distanze da queste volgarità». Duri anche gli ex sindaci Veltroni, «linguaggio da trivio», e Rutelli: «Deve dimettersi». Ma Bossi non si scompone: «La mia era una battuta, ma dalle reazioni che vedo mi viene da pensare che a Roma si sentano in colpa. Ci hanno portato via l'aeroporto di Malpensa e adesso vogliono prenderci anche il Gran Premio di Monza», tuona, con «il Giro d'Italia che non arriva più a Milano» e le Olimpiadi che non toccheranno Venezia «si capisce che il Nord non può amare Roma. Tutti sanno ' che io non ce 1ho mai avuta col popolo romano, ma con Roma apparato che ruba la libertà e la ricchezza a chi la produce». Superata «ogni soglia di tollerabilità» secondo il capogruppo alla Camera del Pd, Dario Franceschini, «bisogna recuperare la capacità di reagire nelle sedi istituzionali proprie»: giovedì il Pd depositerà una mozione di sfiducia individuale contro il ministro delle Riforme, e si aspetta che venga calendarizzata già la settimana prossima. «Ognuno si prenderà le proprie responsabilità», commentano i democratici, e il riferimento è ai finiani. Se anche a loro disturbano i comportamenti di Bossi, è il ragionamento, se ne dissocino e votino la mozione.
Chi di certo la voterà è l'Idv, che scrive anche una lettera aperta al presidente della Repubblica. Dall'area di Fli arrivano in effetti commenti severi: «Provocazioni inaccettabili», protesta il ministro Andrea Ronchi, mentre Farefuturo si interroga sulla «qualità umana» che «forse scarseggia in quei politici che parlano alla pancia più che alla testa». Nel Pdl, alla condanna delle battute incriminate («Questa volta l'ha detta grossa», riconosce il ministro Franco Frattini), molti, come Gasparri, aggiungono però che la Lega ha sostenuto il progetto di Roma capitale. «Affermazioni sia pure inaccettabili, soltanto propagandistiche», minimizza La Russa, «Bossi va invitato amichevolmente a smettere». Che infastidiscano però non c'è dubbio: l'associazione forense Avvocati&Avvocati annuncia querela e molti stanno proponendo la stessa cosa tramite raccolta firme, dai Radicali a Facebook. Proteste «vip», da Renato Zero a Carlo Verdone: «Quello è uno che, come diciamo noi a Roma, apre bocca e je dà fiato». Fino a Francesco Totti: «Ammiro Bossi per la sua personalità e spero che ne dia prova facendo questi bei discorsi su Roma e i romani anche sotto al Colosseo o davanti alla Curva Sud».
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