Borsellino al Pd: a Palermo serve un candidato unitario

«Non si può lasciare che da queste primarie venga fuori l'idea che atti come il controllo del voto o il voto di scambio siano irrilevanti dal punto di vista etico e politico. Il sequestro dei verbali del gazebo di piazza Indipendenza si aggiunge all'annullamento del seggio del Zen, confermando che quello che doveva essere uno strumento di democrazia è stato macchiato da gravissime anomalie». Rita Borsellino, la candidata del Pd alle primarie di Palermo, sconfitta da Fabrizio Ferrandelli, torna sul sospetto di brogli e invoca una «presa di responsabilità da parte del centrosinistra per trovare una candidatura forte e unitaria, che sia espressione di vera discontinuità e credibilità sul piano valoriale e programmatico». Le sue parole, però, arrivano alla vigilia di una sfilata di «big» del Pd nel capoluogo siciliano, per sostenere la campagna elettorale di Ferrandelli. Il primo sarà il vicesegretario del partito Enrico Letta, seguito da Massimo D'Alema, Beppe Fioroni e Luciano Violante.
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