Borloo, la sfida moderata dei piccoli

Dalla Rassegna stampa

Non somiglia a un terzo polo, ma poco ci manca, questa Udi, l’Unione dei democratici e degli independenti, battezzata in pompa magna alla Mutualité a Parigi da Jean-Louis Borloo. L’ex-ministro del governo Fillon ha riunito in federazione una costellazione di sette sigle, dal suo partito radicale al Nouveau centre di Hervé Morin, dall’alleanza centrista di Jean Arthuis alla «sinistra moderna» del blairiano Jean-Marie Bockel, e ancora la «forza europea democratica » guidata da Jean- Christophe Lagarde, «territori in movimento » di Jean-Christophe Fromantin e il Centre national des indépendants et paysans di Gilles Bourdouleix.
Tutto quello, insomma, che si agita dalle parti del centro, lato destro; come testimonia l’assenza in questo progetto del MoDem di François Bayrou, il leader centrista da sempre avversario di Borloo. L’iniziativa dell’Udi «fa ripartire la guerra delle destre», ha tagliato corto Bayrou, liquidando l’impresa dell’ex-ministro e dei suoi soci: «La grande differenza tra loro e me è che io non credo che il centro possa associarsi alla destra, dal momento che, secondo me, se il centro esiste, è perché è differente dalla destra come dalla sinistra», ha spiegato serafico il leader MoDem, in grossa difficoltà dopo la batosta elettorale.
Ambiziosissimo, Borloo non si fa intimidire dalla sconfessione di Bayrou, e ai 3mila militanti riuniti per presentare il progetto dell’Udi ha tirato fuori dal cilindro il videosaluto di Valéry Giscard d’Estaing e la presenza di una icona moderata come la 85enne Simone Veil. Al mix si aggiungono alcuni pezzi pregiati di quella che un tempo fu la «sarkozie », come Rama Yade,-una delle testimonial, assieme a Rachida Dati, della «diversité» che tanto piaceva all’ex-presidente, e, soprattutto, Chantal Jouanno, che di Borloo fu sottosegretaria all’ambiente e che, fino a qualche giorno fa, aveva sostenuto François Fillon nel duello con Jean-François Copé per la guida dell’Ump.
Una defezione che ha fatto gridare al tradimento da parte degli ex-compagni di partito, ma che potrebbe allargarsi, in seguito all’esito della sfida alla leadership del partito di centrodestra. Sarebbero in molti in parlamento pronti a passare con l’Udi, se a vincere fosse Copé, ingrossando le fila di una formazione che oggi conta più o meno una sessantina di parlamentari, circa 6 eurodeputati e un centinaio di consiglieri regionali.
Non è della partita, invece, Daniel Cohn-Bendit, che pure ha rotto da poco con i verdi di Europe-Écologie: sebbene abbia pubblicamente fatto omaggio alla «scelta coraggiosa » di Jouanno, e riconosciuto al centro una agilità di movimento e di manovra su temi come l’ambiente e l’Europa, l’ex-leader del maggio francese intende restare, almeno per il momento, un «elettrone libero», come si dice da queste parti.
Dove porti il treno dell’Udi è difficile dirlo: verso una candidatura all’Eliseo per Borloo (che alla Mutualité si è lasciato scappare un «mi avete chiesto di costruire il paese ... pardon, il partito»)? Oppure a sindaco di Parigi, a sfidare Anne Hidalgo? Lui non scioglie la riserva e promette di fare della federazione centrista «il primo partito di Francia ». Vasto programma. Intanto, però, l’emorragia dai dirimpettai del MoDem e, potenzialmente, dall’Ump, si allarga. E l’ambizione piccola di Borloo potrebbe diventare simile a un terzo polo, capace di incidere e non satellitare.

 

© 2012 Europa. Tutti i diritti riservati

SEGUICI
SU
FACEBOOK

Ti potrebbe interessare anche:

Dichiarazione di Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani: Quello che ora più conta è la vita dei cubani. Costretti da decenni di dittatura dentro un recinto che impediva al progresso di entrare e loro di uscire, evitando tutti i rischi e le opportunità. In questa transizione difficilissima...
Dichiarazione di Valerio Federico, Tesoriere di Radicali Italiani: "Gli stati nazione hanno fallito nel governo dei grandi fenomeni in corso quali l’immigrazione, le crisi economico-finanziarie, i cambiamenti climatici e il terrorismo internazionale. Il regionalismo italiano ha prodotto spesa...
Sabato 8 ottobre a Roma alle ore 16 ci ritroveremo in Piazza Mazzini e marceremo fino a Castel S. Angelo per un società aperta e per lo Stato di Diritto, con Emma Bonino, insieme ai rappresentanti di molti popoli oppressi nel mondo. Con questa iniziativa vogliamo porre l’attenzione sul pericoloso...