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La verità non esiste, sosteneva Jorge Luis Borges, esistono solo le coincidenze. Non so se sia un buon metodo investigativo, anzi ne dubito. Del resto ogni indagine punta alla verità, sia pure - una volta consacrata dal giudizio cautamente aggettivata come "giudiziaria". Le coincidenze però, visto che esistono, qualcosa possono pure voler dire. Per esempio è una singolare coincidenza che il capo della polizia Parisi e il vicedirettore del Dap Di Maggio si siano dimessi dai rispettivi incarichi nello stesso giorno, il 27 agosto 1994. Parisi e Di Maggio sono accomunati nell'indagine sulla "trattativa" come sospetti partecipi ed esecutori della linea del cedimento alla mafia guidata, secondo alcune testimonianze, dal presidente della Repubblica Scalfaro. Non possono essere più sentiti come testimoni né imputati perché entrambi sono morti, Parisi quattro mesi dopo le dimissioni, Di Maggio due anni dopo. Nel 1993, anno cruciale della trattativa secondo l'indagine, entrambi si trovarono a dover fronteggiare attacchi su più fronti. E si possono trovare nuove coincidenze o almeno connessioni e costruire scenari. Sicuramente azzardati. Una cosa però è sicura. Fra il '92 e il '93, oltre alla "trattativa", sono successe un sacco di cose che hanno coinvolto protagonisti e testimoni della vicenda. Meglio tenerne conto.
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