Bordin line

A un certo punto della serata - erano già passate due ore, si avvicinava la mezzanotte e continuavano a parlargli della trattativa - il prefetto De Gennaro trovò il colpo d'ala per ricondurre alla realtà dei fatti gli onorevoli indagatori della commissione Antimafia. Si librò in una premessa metodologica e poi, per andare sul sicuro, atterrò con un esempio facile facile. Premessa: "Non è che si può leggere il testo di una informativa proiettandolo nel futuro sulla base di conoscenze acquisite dopo". E cosi "se la Dia, dopo le bombe del '93, parla in un suo rapporto di trattativa non è perché ne fosse a conoscenza. Semplicemente si rendeva conto che con quelle bombe i mafiosi si comportavano come i terroristi quando vogliono ottenere la libertà dei compagni arrestati e raccomandava di non cedere". Veltroni sembrò acquietarsi ma ripartirono all'attacco Laboccetta e Lumia. E allora l'esempio: "Pensate a un sequestro di persona. La prima cosa che si discute è se trattare o no. E di regola la polizia è per il no. Ma il fatto che se ne discuta non vuol dire che c'è qualcuno che sta già trattando". La mezzanotte era passata ma alla fine c'era voluto un poliziotto per piegare alla logica quei singolari investigatori. Ma è durato poco. Dalla seduta successiva Veltroni ha ricominciato a chiedere piena luce sul ruolo di Gladio nella strage di Capaci.
© 2012 Il Foglio. Tutti i diritti riservati
SU