Bordin line

Come tutte le estati, oltre a spiegarci che fa caldo i giornali ci parlano degli incendi. Quelli siciliani fanno più notizia. Brucia ininterrottamente la discarica sopra Palermo e ci sono forti dubbi che si tratti di autocombustione. La procura indaga e il fatto che poco tempo fa otto ditte appaltatrici fossero state escluse per conclamati rapporti con elementi mafiosi può essere un'ipotesi di lavoro non campata in aria. Poi ci sono linee di fuoco lunghe chilometri in diverse zone dell'isola, non tutte appetibili dalla speculazione. Certo ci sono anche i piromani, ma per dar fuoco a chilometri di verde dovrebbero aver costituito un club con molti iscritti coordinati fra loro. Infine, come anche questo giornale ha raccontato, è andato a fuoco l'intero parco naturale dello Zingaro. Come tutti gli anni, per chilometri di costa. Solo un idiota, e nemmeno il più arrogante fra i mafiosi, può pensare di poter costruire dentro un parco naturale, anche dopo un incendio. E allora? C'è una sola certezza. Anche l'anno prossimo in Sicilia ci sarà bisogno di molti forestali. Keynesismo flambé?
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