Bordin line

Il manifesto murale che fece conoscere ai cittadini il movimento "Italiani nel mondo" ricordava quello che aveva pubblicizzato un film cult di Takeshi Kitano sulla mafia giapponese. Lo notarono solo i cinefili, la maggior parte dei passanti che ci buttarono un occhio pensarono alla pubblicità di un nuovo serial, sottoprodotto dei Soprano's. Invece si trattava di parlamentari, tutti in abito nero, cravatta nera e camicia bianca, al centro dei quali era saldamente piantata la massiccia figura del senatore Sergio De Gregorio. Furono comprate anche mezze pagine di quotidiano per pubblicizzare il movimento con quella foto e uno dei "professori" portati in Parlamento da Berlusconi nel '96, e non riconfermati, la ritagliò e se la mise sulla scrivania per documentare il rischio che aveva corso. Ma non è giusto infierire sul Cavaliere. Occorre invece ricordare che a far entrare in Senato De Gregorio è stato Di Pietro. Come Scilipoti, del resto.
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