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Curioso destino quello della legge sul finanziamento pubblico dei partiti. Nacque nel 1974, in reazione al cosiddetto scandalo dei petroli, quello a proposito del quale il personalmente onestissimo Ugo La Malfa proclamò: "È vero che ho preso i soldi dei petrolieri ma non l'ho fatto per me, l'ho dovuto fare per far uscire 'La Voce Repubblicana'". Si provvide col finanziamento statale. Ma non servì, visto che i partiti da allora furono coinvolti in scandali sempre maggiori dall'Italcasse a Sindona fino a tangentopoli e oltre, per arrivare al Trota. Insomma, è difficile trovare una legge così fallimentare rispetto agli scopi per i quali era stata creata. Se resiste e rinasce dalle ceneri dei referendum e supera indenne le attese ingenue fondate sui vertici fra A, B e C, non resta che pensare che un sistema fondato sui Belsito e sui Lusi stia stupidamente costruendo la propria catastrofe. E le catastrofi annunciate inquietano tutti, tranne gli stupidi.
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