Bordin line

“Il sistema si è ingegnerizzato”. Un’espressione del genere poteva venire in mente solo a Di Pietro. Cosa c’entrino gli ingegneri non è ben chiaro ma il concetto confusamente esposto dall’ex pm un senso potrebbe averlo. In sostanza Di Pietro sostiene che a 20 anni da Tangentopoli il sistema ha creato un quadro di leggi che ha finito per istituzionalizzare il ladrocinio. C’è del vero, in particolare per quel che riguarda gli enti locali. Ne discendono però alcune conseguenze. Il Cav. ci avrà messo del suo ma non può aver fatto tutto lui, né in questi 20 anni ha governato solo la destra. Vent’anni non sono pochi e quelli che ci separano dalla discesa in campo del pm icona di Mani pulite sono appena un po’ meno. Per questo la considerazione di Di Pietro, proprio perché non priva di fondamento, tracima nell’autolesionismo. Bastava inserire nuovi volti, esponenti della società civile? Sono arrivati gli Scilipoti, i De Gregorio e infine il tesoriere laziale, avvocato di fiducia dell’ex pm, che si giocava i soldi pubblici al video-poker e, dopo averli persi, andava a battere cassa dalla nonna. Quello che sorprende non è che Di Pietro sia oggi costretto alla coabitazione in una lista ricca di suoi ex colleghi. Sorprende che ancora si presenti.
© 2013 Il Foglio. Tutti i diritti riservati
SU