Bordin line

Di Pietro ieri ha esposto la sua personalissima idea di regole in campagna elettorale dove secondo lui: "Non si può giocare sulla pelle degli italiani cercando di far credere che se si vota per quel partito o quella persona allora ti ridò (sic) i soldi indietro: questo (sic) si chiama o truffa o estorsione". Conclusione: "Vanno chiamati i carabinieri". A suo modo un salto di qualità, se non nella sintassi, nel passaggio all'applicazione del codice penale direttamente ai programmi elettorali. Resterebbe poi da capire come possa configurarsi l'estorsione attraverso la promessa, sia pure ingannevole, di soldi ma questo in fondo è un dettaglio. Meno sconclusionato di Di Pietro perfino Ingroia, che, piuttosto che condonare o restituire, ha pronto un nuovo strumento: l'Alto Commissariato per l'acquisizione dei beni di provenienza illecita, che per la verità pensavo potessero essere già acquisiti senza bisogno di alti commissari. Eppure, sempre ieri, il procuratore generale della Corte dei Conti si è pubblicamente espresso così: "Il condono fiscale ha le sue ragioni". Penso che di lui si occuperà De Magistris, forse oggi stesso, contestandogli l'apologia di reato.
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