Bordin line

Dalla Rassegna stampa

Devo una spiegazione al procuratore Caselli che ha lamentato in una lettera al Foglio il fatto che questa rubrica abbia ricostruito la sua mancata nomina a procuratore nazionale antimafia omettendo la notizia che la sua candidatura fu impedita da una legge ad hoc poi dichiarata incostituzionale. Non posso pretendere che il procuratore mi legga tutti i giorni, anche se ne sarei lusingato, ma per la verità la notizia era nero su bianco il giorno prima, quando avevo cominciato a trattare l'argomento, concludendolo l'indomani. Novità invece per quel che riguarda la candidatura parlamentare di chi in quella lontana vicenda fu preferito al dottore Caselli. Il procuratore nazionale Grasso aveva annunciato che, contestualmente alla scelta di candidarsi, aveva presentato le dimissioni dalla magistratura. Opzione non scontata. Se non che si è appreso ieri che la sua richiesta di pre-pensionamento è da datare al 28 febbraio, data nella quale sarà esaminata dal Csm. Dopo la proclamazione degli eletti, dunque. L'elezione del procuratore Grasso è praticamente certa. A maggior ragione la decorrenza delle dimissioni, se dipesa da una sua scelta, poteva ben essere anticipata, senza rischio ed evitando possibili letture maliziose.

 

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