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Un deputato della Lega, Giacomo Chiappori, ha ritenuto ieri di segnalare al paese, attraverso le agenzie di stampa, che a lui "fa effetto pensare che Casini possa essere il futuro della nostra nazione". A parte l'implicita confessione che in fondo i leghisti parlano di Padania tanto per darsi un tono, la sensazione non mi pare infondata. Non per il fatto che Casini "sia invecchiato in seconda fila" come impietosamente nota il deputato leghista, quanto per la reiterata bolla mediatica delle "grandi manovre al centro". Nessuno ricorda più l'ansia dei retroscenisti che preannunciavano la discesa in campo di D'Antoni. L'evento infine si produsse ma nessuno se ne accorse. E così il cenacolo intorno al banchiere cattolico Pellegrino Capaldo, ritenuto, dai "bene informati", la sala parto del "grande centro". Le doglie durano da quindici anni. Quello che a poker si chiama gioco di margine si è sempre rivelato fruttuoso per Pierfurby, come lo chiama Dagospia. Perché dovrebbe cambiare?
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