Bordin line

Si può fare un primo bilancio dell'ultima mossa da procuratore aggiunto del dottore Ingroia. La presentazione di una "memoria" al gup, dopo che l'udienza preliminare era già iniziata, si sta rivelando una iniziativa come minimo azzardata. La "memoria" era volta, come ha scritto il Fatto, dunque una fonte accreditata, a "meglio spiegare la richiesta di rinvio a giudizio". Se si ricorre a un "fuori sacco" vuol dire che si ha il dubbio di non essersi spiegati bene nei tempi dovuti. Alcuni detti popolari avrebbero dovuto mettere in guardia. Per esempio: "È peggio la toppa del buco". Le reazioni mostrano che sta succedendo questo. Non c'è solo la faccenda del paragrafo dimenticato dal Fatto. Ieri per esempio Giovanni Pellegrino sull'Unità ha criticato la formulazione di alcuni capi di imputazione costruita in modo tale da portare alla prescrizione pur di mantenere la competenza del processo. I magistrati hanno un proprio sito web e alcuni di loro si sono lì accalorati fino a sfiorare il dileggio nei confronti della "memoria". La replica della Dda palermitana è stata: "Tutti hanno diritto al rispetto del proprio lavoro e della propria funzione". Una reazione piccata, come la definisce perfino il giornale di Travaglio, ma non particolarmente incisiva.
© 2012 Il Foglio. Tutti i diritti riservati
SU