Bonino: speranze sui rapiti

ROMA - Il gesuita Paolo Dall’Oglio «è stato sequestrato» da un gruppo che si fa chiamare «Stato islamico Siria-Iraq»: il nuovo nome di al Qaida locale. Ad affermarlo dopo le caute «non conferme» della Farnesina, in relazione alla scomparsa in Siria (il 28 luglio) del religioso 58enne, è stata ieri Emma Bonino. La ministra degli Esteri ha incontrato a Roma il collega russo Serghiei Lavrov - in una riunione congiunta con i ministri della Difesa Mario Mauro e Serghiei Shoygu - e ha approfittato del contatto per chiedere a Mosca appoggio per risolvere il caso. La Russia ha forti agganci nel Paese ed è schierata a sostegno del regime di Bashar al-Assad nella guerra civile in corso da due anni. Dall’Oglio ha vissuto per decenni in Siria dove ha fondato una comunità cristiana, ed è stato espulso un anno fa dopo avere preso decise posizioni contrarie al regime di Assad. A luglio era rientrato nel Paese - sembra per cercare di ottenere la liberazione una troupe della tv "Orient" rapita - dicendo: se tra 72 ore non torno cominciate a preoccuparvi. «Le ore, anzi i giorni sono passati, noi ce ne stiamo occupando ma un po’ al buio», ha ammesso la ministra , «perché non sappiamo neppure con chi stava trattando». Malgrado lo scenario sempre più duro e difficile (anche ieri 10 morti e 56 feriti in un attentato a Damasco) «non ci diamo per vinti. Sono fiduciosa», ha aggiunto la Bonino che si è detta «speranzosa» anche su Domenico Quirico inviato della Stampa scomparso in Siria il 9 aprile; da allora l’unica certezza sul fatto che è vivo è arrivata da una sua breve telefonata alla moglie il 6 giugno. L’ottimismo su una soluzione positiva del rapimento, a detta della Bonino, deriva da «contatti con diversi canali che si interrompono e riprendono».
Ieri, intervenendo a Unomattina, la ministra degli Esteri si è rivolta direttamente a Quirico per rassicurare lui e la famiglia. Sempre ieri, parlando a fianco di Lavrov a Villa Madama, Emma Bonino ha ribadito anche la necessità di indire la conferenza di pace sulla Siria "Ginevra 2" su cui Mosca insiste nello sforzo di garantire un ruolo di primo piano al presidente Assad: «Il conto dei drammi e delle stragi che aumenta ogni giorno», con 100 mila morti e milioni di sfollati e profughi, ma anche la condizione dei rapiti, Dall’Oglio e Quirico, «ci spinge a dire che non c’è alternativa militare» alla conferenza. Roma e Mosca concordano sul fatto che l’iniziativa proposta da Usa e Russia «non si può rimandare». «Stiamo lavorando -ha spiegato Bonino - affinché l’opposizione siriana che ha mostrato in questi anni fragilità e disunione, trovi una rappresentatività tale che gli consenta di essere a Ginevra un interlocutore vero». Ieri la Farnesina ha lanciato un allerta-viaggi definendo «particolarmente alto» il rischio di sequestri nello Yemen, compresa l’isola di Socotra, e invitando gli italiani sul posto alla massima prudenza negli spostamenti.
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