Bonino: resta la nostra sfida. Ma il ritiro si allontana

Non si avventura in considerazioni «imprudenti», Emma Bonino, appena è arrivata la notizia sul no del Tar alla lista romana del Pdl: «Prendo atto di questa decisione. Sarà utile vedere le motivazioni che sono lunghe, a quanto mi dicono, e che saranno rese pubbliche domani. I giudici vadano avanti, chi deve decidere decida». Sono le otto di sera, ma già da un paio d'ore nel quartier generale radicale le dichiarazioni del ministro Maroni fanno capire che la situazione si può ribaltare, fino all'ipotesi di un rinvio delle elezioni. Marco Pannella è cauto, alle sei, nell'anticipare le prossime mosse. E dall'assemblea nazionale dei radicali, convocata oggi a Roma per inventare iniziative in difesa della legalità, potrebbe uscire anche la proposta di un rinvio delle elezioni.
«L'ALTERNATIVA»
Suggerita da Bonino e Pannella (e ribadita anche in risposta a Napolitano) per uscire dal «caos liste» in maniera «pulita» senza che i risultati possano venire messi in discussione, dopo il voto, da ricorsi e controricorsi. Per fare questa proposta giovedì i due leader radicali chiesero un incontro a Berlusconi, senza ottenere risposta.
Da Civitavecchia, Emma Bonino, che oggi compie 62 anni, spiega che «la nostra è una sfida di metodo: trasparenza, legalità e stato di diritto. Le leggi ci sono e sono fatte per essere rispettate soprattutto dai potenti. Girare pagina è una necessità per il Paese, ma è anche la cosa più difficile da fare».
Prima dell'ultimora dal Tar era ancora in ballo il possibile ritiro di Emma Bonino dalla corsa nel Lazio. Lei stessa però sembrava escluderlo: «Non sono una che getta la spugna e credo che l'intero Paese si debba interrogare su come battere meglio questa arroganza». Il decreto salva-liste. «Ritirarsi? Non significa nulla di per sé un ritiro, e comunque non sarebbe mai un Aventino», spiegava alle sei Marco Pannella a l'Unità, «da sessant'anni non siamo abituati a compiere scelte perdenti, semmai troveremo una forma equivalente di protesta, ma vincente».
I radicali saranno in piazza con il Pd e le opposizioni sabato prossimo, ma oggi, dalle 10 alle 19 al Teatro di piazza Santa Chiara, «ci spremeremo le meningi per farci venire un'idea» sul da farsi da qui a sabato, «perché non possiamo fare campagna elettorale nei mercatini come se niente fosse», spiegano dallo staff Bonino. L`obiettivo è recuperare quel 20 per cento di astensionisti nel Lazio, sfiduciati o indecisi, se non convertire il malumore nel centrodestra per il caos liste. Dal dibattito non stop, in stile pannelliano, dovrebbe uscire l'idea con la quale coinvolgere tutto il centrosinistra: iniziative diffuse per denunciare lo stato di illegalità del Paese anche in sedi internazionali. E non solo ricorsi alla Corte Europea, già previsti. Ci saranno tutti, Pannella vecchio leone, Emma Bonino, i dirigenti, i parlamentari e i candidati delle liste a doppio nome, militanti dall'estero. La convocazione, ieri, lasciava aperte tutte le possibilità, compreso il ritiro di Emma per non «giocare con i bari». Significativa la citazione di Benedetto Croce: «Esistono momenti nella storia in cui è necessario che vi sia pur qualcuno per il quale Parigi non valga una messa».
I radicali «sono riusciti a far saltare il tappo» della mancanza di democrazia e legalità, spiega il segretario Mario Staderini, che ricorda le mosse eclatanti per «affermare il diritto individuale alla democrazia»: dai certificati elettorali bruciati nel 1972, alla campagna di protesta astensionista nel 1983, alla stella gialla indossata alle ultime europee.
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