Bonino presenta un programma "laico", il Pdl la rincorre

Dalla Rassegna stampa

Alcuni sondaggi, che pure non potrebbero essere più pubblicati, la danno sopra di quasi cinque punti. E così, mentre il Pdl minaccia nuovi esposti e ricorsi - questa volta contro i giornali ‘disobbedienti’ - Emma Bonino, in pieno accordo con la cabina di regia Pd, cambia marcia. Parla «da presidente», scarta il confronto con l’avversario nominale Renata Polverini (quello vero, lo ha detto negli scorsi giorni, è Berlusconi), frena gli improvvisi entusiasmi del Pdl per un faccia a faccia - la scorsa settimana la sindacalista Ugl aveva disertato quello su Raitre. Evita la rissa, neanche polemizza sugli scivoloni dell’avversaria Polverini si fa vedere cavalcioni sulla balaustra della curva laziale allo stadio? Bonino commenta british: «Ognuno fa campagna dove ritiene che il suo messaggio possa passare». Preferisce rivolgersi direttamente ai piani alti del Pdl, gli unici del resto in grado di far recuperare consenso alla loro candidata Persino lo spin dottor di Polveroni Claudio Velardi ieri ha fatto un nuovo appello a Berlusconi per farsi dare una mano.
La radicale invece parla di «riscossa democratica del Lazio e del paese» e presenta un programma stringato (54 pagine e 22 capitoli in ordine alfabetico, dall’ambiente al welfare, inviati a chi «ripone fiducia nella democrazia, oggi aggredita da illegalità e manipolazione»). Fra le altre cose, l’istituzione dell’assessorato alla trasparenza, e macchine a tutta forza per l’uscita dal commissariamento della sanità. E qualche sottolineatura laica che, se da una parte non arriva a citare le ‘coppie di fatto’ e la ’famiglia anagrafica’, come chiesto dalla sinistra che la sostiene - e dagli stessi radicali -, dall’altra ribadisce l’erogazione dei servizi «alle persone, non sta alla regione dare valutazioni di merito o di valore su come si organizzano affettivamente, lo dicono la Costituzione e la Carta europea dei diritti. Non è accettabile da parte di un’amministrazione una discriminazione per razza, orientamento sessuale o religioso». Altra sottolineatura, «rafforzare l’aspetto civico-educativo con l’obiettivo di aiutare a discernere le ragioni della diversità e a estendere l’attività di informazione sulla sessualità responsabile». Tutte cose che non devono aver fatto piacere alla componente cattolica Pd che pure ha partecipato alla stesura del programma. Ma che significativamente ieri non era presente al lancio ufficiale. Bonino va avanti, giurando di «voler vincere», e ricevendo l’ennesima benedizione di Nicola Zingaretti, presidente della provincia di Roma. «Giorno dopo giorno acquisisce sempre più il profilo istituzionale autorevole che le permetterà di governare la regione in maniera efficiente e trasparente, sulla scia di quel modello europeo acquisito in questi anni nella veste di Commissario europeo». E così riceve nuove avance «Vendola e Bonino entrino subito nel Pd», dice l’ex sindaco di Bologna Walter Vitali , «sono i candidati-simbolo di questa campagna elettorale, acclamati dalla piazza di sabato, con Bersani, come i leader più credibili»

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