Bonino-Pd, manca solo l'ufficialità

Dalla Rassegna stampa

Un gesto di cortesia che diventa fatto politico: questa mattina, Giuliano Amato, ex presidente del Consiglio, ed uno dei padri nobili del Pd, insedierà Emma Bonino, nel comitato "Pari e dispari" dell`Istituto dell`Enciclopedia italiana. Una decisione presa da tempo, e che consentirà all`esponente radicale di lavorare alla completa parità di diritti tra uomo e donna. Ma che arriva in un momento cruciale in vista del possibile appoggio del Pd alla candidatura della Bonino alla guida della Regione Lazio. I rapporti tra i due, oltretutto, non erano idilliaci, fin dai tempi in cui la Bonino era commissario italiano alla comunità europea: «Un ermafrodita» l`aveva definita l`ex presidente del Consiglio e lei si era limitata a far notare come non fosse quella «La mia immagine più calzante». Ma sul nome dell`esponente radicale, il Pd sembra aver decisamente rotto gli indugi: «Martedì chiederò alla Direzione regionale del partito di sostenere apertamente la Bonino come candidato di tutto il centrosinistra alla guida della regione» ha anticipato Alessandro Mazzoli, segretario del Lazio. Niente primarie, quindi. Del resto, la stessa Bonino non le avrebbe accettate: «Lei è la nostra candidata. Quanto alla consultazione tra i simpatizzanti, come insegna la tradizione anglosassone, si deve svolgere con molto anticipo; se fatta a ridosso dell`elezione, invece, diventa uno strumento per esacerbare i conflitti interni» spiega il segretario del Pr, Mario Staderini. In realtà, nel centrosinistra, anchel`Idv sembra aver accettato l`idea che non ci saranno primarie, e non aspetta altro che un segnale per sostenere la Bonino. «Vorremmo però sapere qual è il suo programma? Quella che l`appoggia è una coalizione di centrosinistra, visto che in altre zone i radicali corrono da soli? Ci facciano sapere alla svelta, altrimenti potremmo anche presentarci con una nostra lista», chiede e minaccia Antonio Di Pietro. A restare delusi, nel Lazio, sono allora soprattutto i cattolici del Pd. Paola Binetti avanza candidature a raffica, sostenendo che sono almeno prestigiose quanto quelle della Bonino: «Scegliere la Bonino sarebbe un suicidio politico» taglia corto Renzo Lusetti. Ma la scelta è stata fatta, e deve solo essere ratificata. Con quello che comporterà nei rapporti con il mondo cattolico: ieri, per il secondo giorno consecutivo, l`Avvenire, quotidiano dei vescovi, ha bocciato il nome della Bonino. La partita laziale, a questo punto, diventa cruciale per il segretario Bersani: se dovesse uscire sconfitto, e magari vincere in Puglia grazie all`alleanza con l`Udc, la strategia delle alleanze in vista delle prossime politiche sarebbe già scritta. «Ma in Puglia ci vorrebbe un esorcista»: così Ignazio Marino (Pd) ha fotografato, ieri, lo stato del centrosinistra nella regione guidata da Vendola. La frattura con la sinistra sembra, oramai, irreparabile.

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