Bonino: "Niente asilo per Snowden"

NEL CAOS generato dal Datagate, dopo le decine di richieste d’asilo presentate da Edward Snowden, le prime certezze: «L’Italia non accoglierà la sua richiesta». L’annuncio è della titolare degli Esteri Emma Bonino: «Non ci sono né le condizioni tecniche né politiche», ha spiegato ieri nell’audizione alle commissioni Affari costituzionali, Esteri e Difesa di Camera e Senato. Poco dopo è arrivata la decisione della Francia: «Nessun seguito alla domanda dell’ex analista della Nsa», dice una nota dell’esecutivo francese, che si ritrova invece ad affrontare la rivelazione, fatta da Le Monde, sull’esistenza di un "Grande Fratello" attuato dai Servizi parigini a danno dei francesi: un supercalcolatore che intercetta telefonate, mail, sms, fax e Internet, in entrata e in uscita dal Paese, dopo che François Hollande aveva protestato per le operazioni della Nsa americana in casa degli europei.
Tra gli strascichi del Datagate c’è però il nodo della fiducia tra i due continenti. In primis, la questione del negoziato Usa-Ue sull’accordo di libero scambio, messo in crisi proprio dallo scandalo sollevato dalla "talpa" Snowden. La portata delle informazioni acquisite dev’essere chiarita dagli Stati Uniti. Lunedì sarà il giorno della verità, annuncia Bonino: «A Washington ci sarà un incontro Usa-Ue» sulla vicenda. Sostanzialmente: prima gli States spieghino in cosa è consistita, di preciso, l’attività di raccolta dati svolta dalla Nsa, poi si passerà a discutere del negoziato. «A noi pare che preservare con Washington un rapporto di fiducia sia nei nostri migliori interessi nazionali», ha spiegato il capo della diplomazia italiana. Una frase che evidenzia la fiducia nel sistema americano. Ma nel caso fossero stati commessi degli errori o, peggio, delle intrusioni non compatibili con gli accordi, è bene che l’America si giustifichi. Dai documenti risulta che l’amministrazione Obama ha permesso alla Nsa di setacciare per due anni informazioni sull’uso dell’email e della rete da parte di cittadini americani, dati definiti "metadata".
Il programma ora è interrotto ma «non è detto che non continui sotto altre forme», dice un funzionario dell’amministrazione Obama. Il resto sarà chiarito lunedì. Intanto il presidente americano ieri ha chiamato la cancelliera tedesca Angela Merkel, per rassicurarla sulla sorveglianza elettronica condotta dalla National Security Agency, spiegando che «gli States prendono seriamente le preoccupazioni degli alleati e partner europei». Una telefonata che sembra aver avuto effetti positivi, anche su un possibile ridimensionamento del caso Snowden, mettendo in condizione l’Italia di smarcarsi dall’asilo e di bollare come possibili speculazioni giornalistiche le sue rivelazioni. Bonino ha detto che «la raccolta delle informazioni è stata autorizzata dal Congresso americano, ma l’Italia non ne è mai stata informata», chiarendo che non risulta che, per esempio, ci sia stato spionaggio americano nell’ambasciata italiana a Washington. «Non siamo stati coinvolti». Il ministro si è smarcato anche dal caso Morales, nel frattempo atterrato a La Paz dopo essere stato trattenuto 13 ore a Vienna per il sospetto che a bordo con lui ci fosse Snowden.
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