La Bonino da sola vale due volte i voti del Pd

Per ora, ma solo per ora, nella battaglia dei sondaggi sono in pareggio. Per il quotidiano on line Affari Italiani, che si è affidata alla Gpg, sarebbe l’ex leader dell’Ugl Renata Polverini a prevalere sull’esponente dei Radicali Emma Bonino, con uno scarto di tre punti. Secondo l’istituto di ricerche Crespi, che ha realizzato la rilevazione per l’agenzia distampaOmniroma, lacandidatascelta dai Radicali e sostenuta dal Pd, la cui ufficializzazione è fissata per sabato, batte Renata Polverini, indicata dal PdL con l’appoggio dell’Udc, di un punto.
Secondo le intenzioni di voto registrate dall’istituto diretto da Luigi Crespi la Bonino è gradita dal 49,5% degli intervistati, contro il 48,5% della Polverini. In mezzo alle due candidate c’è, però, un vero e proprio partito: quello degli indecisi, che si attesta attorno al 28%. A controbilanciare la partita ci pensa Affari Italiani, il quotidiano On line diretto da Angelo Maria Perrino. Stando al sondaggio realizzato da Gpg e pubblicato sul sito, nel Lazio si profila la vittoria della Polverini. La rilevazione, effettuata il 7 gennaio, assegna alla candidata del centrodestra il 51% delle preferenze, contro il 48% della Bonino. Un pareggio, quello dei sondaggi, del tutto virtuale dato che le proiezioni realizzate dai diretti interessati sulla base dell’ultima consultazione elettorale, offrono una fotografia del voto molto diversa. Dalle parti della Polverini si stima un vantaggio di dieci punti percentuali, dando alla candidata del PdL il 55% dei voti, contro il 45% della Bonino. In “casa” Bonino, ovviamente, la forbice è nettamente inferiore, avvicinandosi molto ai dati del sondaggio dell’istituto Crespi.
ARIA DI PAREGGIO
Dunque siamo al pareggio pieno, tanto nei sondaggi realizzati dagli osservatori, quanto in quelli interni, partoriti dai rispettivi comitati elettorali. Un dettaglio, certo, visto che siamo solo all’inizio di questa competizione. Perché la battaglia delle cifre, quella vera, quella combattuta a colpi di sondaggi e intenzioni di voto, deve ancora iniziare. Tanto il comitato elettorale della Polverini, candidata del PdL, quanto quello della Bonino, soltanto la prossima settimana inizierannoa commissionare i sondaggi, quelli veri, attorno ai quali lavorare per impostare la campagna elettorale. «Siamo ancora in fase di assestamento», dicono i responsabili dei due comitati elettorali, «soltanto quando ci sarà una reale copertura mediatica, potremo avere sondaggi attendibili». Insomma, manca ancora la fase della conoscenza da parte degli elettori. Nel frattempo, però, i primi numeri offrono una chiave di lettura per capire come sarà questa tornata elettorale nel Lazio, considerata strategica dalla maggioranza.
I NUMERI DEI PARTITI
Partendo dal sondaggio realizzato dall’istituto Crespi, salta fuori che le liste ottengono un risultato superiore a quello della candidata scelta dal PdL. Un effetto determinato dal voto disgiunto e del quale gli addetti ai lavori nonpotranno nontener conto, considerato che gli indecisi sono il 30% delcampione intervistato. Un partito in grado di determinare la vittoria dell’una o dell’altra candidata. Scendendo nel dettaglio il PdL, primo partito della regione, ottiene il 42,1% dei consensi, contro il 26% del Pd. Dietro alle due formazioni principali si collocano l’Udc con il 6,9% e la lista Pannella Bonino con il 6,8%. Al di là del fatto di aver indicato il candidato, è chiaro a tutti che i vincitori di questa partita, ancorprimadi essere giocata, sonoi radicali, mentre il grande sconfitto è il Pd. Il peso elettorale dei pannelliani, secondo il sondaggio dell’istituto Crespi, è pari a quello dell’Udc, ritenuto l’ago della bilancia. Discorso a parte merita l’Italia dei Valori che nel Lazio vale il 6,5%. I dipietristi, ufficialmente, non hanno ancora sciolto la riserva, se correre da soli o in tandem con il Pd appoggiando la Bonino, anche non ci sono molti dubbi sulla scelta di campo. La loro indicazione, ovviamente, pesa quanto quella dell’Udc.
Sia pur con spostamenti minimi, la stessa fotografia del voto alle liste, la si ritrova nel sondaggio realizzato dalla Gpg per Affari Italiani. Analizzando i singoli partiti scende il PdL rispetto alle Europee, l’Udc invece cresce. L’assenza della Lega comporta però un’impennata del PdL, che in passato era sceso sotto la preoccupante soglia del 40%. Male, invece, Sinistra Radicale e Idv, mentre si registra una sostanziale tenuta del Pd. Il sondaggio di Affari Italiani offre anche un altro dettaglio. Il centrosinistra non avrebbe possibilità neanche se ci fosse stato un accordo con l’Udc e candidato Nicola Zingaretti. I numeri continuerebbero a sorridere al centrodestra: 47% per l’ex leader Ugl contro il 43% per il presidente della Provincia. Chissà, invece, quanto porterà in dote alla Polverini la probabile candidatura di Isabella Rauti, moglie del sindaco di Roma, Gianni Alemanno. I prossimi sondaggi ne dovranno tener conto. Eccome.
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