Bonino e i costi della politica

Emma Bonino pensa a una cura dimagrante per il bilancio regionale, a partire dai costi più difficili da spiegare ai cittadini: quelli della politica. La candidata di centrosinistra si è fatta preparare un dossier dettagliato sul funzionamento della Pisana, una macchina che oggi costa ai contribuenti 21 milioni all`anno. Il suo obiettivo è ridurre questa cifra del 10-20%, per risparmiare ogni anno fino a 4 milioni da reinvestire nelle politiche sociali. A cominciare «dal reddito minimo garantito, misura unica in Italia, che va rifinanziata». La legge regionale che Bonino vorrebbe varare nei
primi mesi di governo punta ad aggredire tutte le voci di spesa, dagli stipendi alle autoblu. Senza risparmiare i compensi aggiuntivi per chi ha doppi incarichi, come i presidenti di commissione, né il numero dei gruppi consiliari, ognuno dei quali porta con sé strutture, segreterie, portaborse.
Il programma è quasi pronto. E la Bonino è già in grado «di dire dei no: no al nucleare in tutta Italia. No a ricoverare tutti solo perché mancano servizi sul territorio. No a privatizzare l`Acea con questa opacità e questa fretta, finché non esisterà un`Authority terza. No a concentrare tutto a Roma». Ma anche dei sì: «Sì al credito alle piccole imprese. Si a un utilizzo più efficace dei fondi Ue. Si agli aiuti perle famiglie monoreddito, sì a facilitare per le donne l`accesso al mercato
del lavoro». L`occasione per fare il punto è il confronto a tre promosso da Publio Fiori, segretario
nazionale di Rifondazione Dc. Dopo di lei la parola passa a Michele Baldi del Movimento per Roma. La Polverini invece non arriverà. «Ha fatto tardi a una riunione, ha un altro appartamento
alle 11», la giustificano dal suo comitato. Deluso Fiori denuncia: «Volevamo conoscere programmi e persone: Polverini si è sottratta e ci dispiace». La candidata Pdl non è nuova ai rifiuti, avendo già bollato come «demagogico» l`invito dell`ordine dei medici aun confronto a due sulla sanità. Bonino la prende con filosofia: «Se non viene che ci posso fare?». Sulle ragioni della "buca" però altri del comitato Polverini danno una versione diversa: «Era stanca, ha fatto tardi ieri sera». E
una terza la fornisce più tardi lei stessa: «Ero in comitato ad aspettare un coro di bambini che volevano cantare con noi». Ma all`accusa di sfuggire non ci sta: «Mai disertato invita mia. La campagna ha ritmi serrati, non c`era il tempo materiale. E solo oggi ho scoperto che era invitata
anche Bonino. Con Emma sul confronto ci accorderemo. Avremo tutto il tempo».
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