Bonino: "Ciampino è illegale. Ma Viterbo non sia Malpensa"

"Non si possono fare gli aeroporti sulla base di quello che dice Ryanair". Il tema: la riorganizzazione del sistema aeroportuale nel Lazio. A parlare è la candidata del centrosinistra alla presidenza della Regione, Emma Bonino. E' lo scenario è l'incontro con alcune associazioni nella sede Fnsi (Federazione nazionale stampa). Due problemi: l'aeroporto di Ciampino per il quale gli abitanti della zona chiedono la chiusura causa inquinamento atmosferico e acustico: la resistenza della compagnia aerea low cost più importante d'Europa a spostarsi nell'alternativa ipotizzata. Viterbo. Emma Bonino ha ripetuto la necessità di chiudere l'aeroporto Pastine senza però dimenticare la responsabilità di chi ha consentito l'espansione residenziale a ridosso di uno storico scalo: «Ciampino è un aeroporto fuori legge. Ma anche i cittadini hanno costruito dove non si poteva e non si doveva. Poi è anche vero che Ciampino è esploso. Il governo ha fissato l'aeroporto low cost nel Lazio a Viterbo. L'obiettivo è che non sia una nuova Malpensa. La
Regione può calendarizzare il bando perle ferrovie abbastanza presto». Per non farsi mancare nulla, nel Lazio c'è anche chi ha ipotizzato di affollare ulteriormente il lotto degli aeroporti con l'apertura di uno scalo a Frosinone. Emma Bonino è stata perentoria: «Tre aeroporti sono impensabili dal punto di vista della sostenibilità economica. Per mantenere in pari un aeroporto servono almeno 5 milioni di passeggeri. Vogliamo forse moltiplicarli? Vogliano farci volare i gabbiani?».
In serata Emma Bonino ha partecipato al convegno all'auditorium di via Rieti. Ad accoglierla
c'era Goffredo Bettini, che ha spiegato: «Per il Pd è il momento dell'unità e della battaglia, dobbiamo essere uniti non in modo settario e borioso». Bettini, uno dei padri del Pd, ha parlato anche dell'amministrazione Alemanno: «Il sindaco Alemanno vola a mezz'aria: gli mancano la polpa ed il "sangue" di Roma, e soprattutto un'idea di futuro. E come diceva Petroselli: "non si governa Roma senza un'idea di futuro". Alemanno è partito con dei proclami: oggi la città è senza guida, ha perso quel senso di comunità che Veltroni gli aveva dato. Il sindaco ha costruito un'alleanza con gli apparati. le strutture forti della città. Ma la città è peggiorata nella vita di tutti i giorni, ha perso l'attenzione alle persone». Da Bettini il sostegno ad Emma Bonino: «Abbiamo una candidata che non è solo capace e si è notata subito la sua differenza con Renata Polverini. E' sobria e misurata, sa dire sì e no. La gente chiede chiarezza- ed Emma ha questo stile. Abbiamo una nuova speranza. La sua è la storia di una grande repubblicana che può essere un punto di riferimento che si basa sulla forza della Costituzione. La Polverini, poverina, è già partita con un po' di confusione e non l' ha aiutata il suo modo approssimativo di parlare, il carattere sconclusionato della sua campagna.
Ha iniziato con quella giacca rossa che dava l'idea di una candidata libera e trasversale. Ma oggi è sotto il tallone della politicizzazione feroce della campagna a opera di Berlusconi, che non trovando il bandolo la getta sulla politica generale». C'era anche Enrico Gasbarra: «Ci sono le condizioni per l'unità del partito. Basta con il cannibalismo dei segretari, non possiamo mangiarcene uno ogni sei mesi. La fase dell'Unione e dell'autosufficienza ha esaurito il suo compito. E' ora di fare un congresso di idee: le masse enormi della politica pesino nel
partito». Conclusione di Emma Bonino: «Parafrasando Jean Monnet che, parlando di Europa dice la "nostra ambizione non è coalizzare stati ma coalizzare popoli", penso che la nostra ambizione debba essere non coalizzare partiti ma persone: deve essere questa la linea di marcia della nostra aggregazione, poi vediamo se sarà federata o altro. In questi ultimi dieci giorni possono tenderci varie trappole. Posso vincere, insieme a voi».
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