Bonino: "Bersani è stato leale con me. Altri, nel Pd, no"

“Mi auguro per il bene di tutti che non finisca qua, per me è stata una esperienza appassionante... Certo
immagino che nel Pd quelli che apertamente hanno detto che non erano d’accordo con la mia candidatura, da Rosi Bindi a Castagnetti, non si siano impegnati più di tanto per coerenza”, si sfoga Emma Bonino, appena terminata la conferenza stampa. Il bilancio della sua corsa su Renata Polverini
nel Lazio ha voluto farlo nella sede del partito radicale, accanto a Pannella. Un ritorno nel fortino, dopo una campagna elettorale in mare aperto con il Pd. Certo c’è stato chi ha remato contro, risponde. Non D’Alema, assicura. «L’impegno di Bersani e della sua area è stato deciso». Ma tutto questo è un «corollario», assicura lei. E anche l’analisi del voto la lascia ad altri. «A chi pensa di conoscere il paese e uno tsunami come l’astensione che si è abbattuta su queste elezioni non l’ha nemmeno visto arrivare...», annota con amarezza. Altro che analisi: «Come se queste fossero state elezioni normali o nel rispetto delle regole». Ecco: «Almeno spero che la percezione che legalità e diritto non esistano più (e non solo sul processo elettorale) continui a diffondersi». Qualcuno dice che doveva andare di più in provincia. «Di visite ai mercati non me ne sono risparmiata una, ma non è lì che ci si gioca la partita quando poi arriva Berlusconi e occupa tutti i tg». Ecco quello è il «bubbone». Berlusconi che «come Paolini», dice Pannella, nell’ultima settimana di campagna elettorale spunta dappertutto. E poi l’uno-due tra il premier e Bagnasco sul voto cattolico. «Quando hai quella Santabarbara senza nemmeno il diritto di replica puoi anche andare ad abitare a Roccacannuccia, non riesci a cambiare nulla... Non so più in che lingua dirlo, lo avevamo visto in Sardegna, se non si capisce questo, Berlusconi nel 2013 arriverà a far eleggere pure un cavallo», ripete Emma. Rai, quello resta il terreno di confronto-scontro con il Pd. «Se l’occupazione dei tg da parte di Berlusconi era così grave come tutti andavamo dicendo, dovevamo occupare la Rai, deputati e senatori del Pd, non solo noi radicali, finché non arriveremo a questa non violenza organizzata per raddrizzare il servizio pubblico televisivo siamo votati a prossime disgrazie...». Quella è la sua futura battaglia. E il Lazio? «Voglio fare una opposizione molto dura alla Polverini e a questo governo, rimane da decidere dove e come, di solito ho una certa creatività».
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