Bonino avanti tutta

"La legalità non è solidarietà". Così la candidata dei centrosinistra alla Regione Lazio Emma Bonino, al termine di un incontro con gli industriali del Lazio, ha risposto a chi le chiedeva in merito ad un gesto di solidarietà nei confronti della lista Polverini. "Questi momenti -ha aggiunto Bonino li ho vissuti intensamente con Confindustria a discutere dello sviluppo economico del Lazio, che ha moltissime possibilità se cambiamo radicalmente il modo di fare e ci inseriamo nel mondo che sia esso europeo o mediterraneo". E le questioni poste sul tappeto nel corso dell'incontro sono state decisamente a 360 gradi: più reti di impresa, più aggregazione, maggiore internazionalizzazione puntando all'Europa e al Mediterraneo, più ricerca in sinergia con l'impresa, riequilibrio territoriale: il tutto nel quadro di legalità, regole e certezze.
Nella sede degli industriali romani a via Noale, l'assemblea è andata avanti circa due ore. "Legalità; regole e certezze": così ha esordito la vicepresidente del Senato al termine della riunione. "Le idee e i programmi mignon, se non applicati con un metodo diverso, rischiano di fare la fine di tutto il resto". In secondo luogo Bonino ha parlato di "impegno nel riequilibrio del territorio: no all'antagonismo tra Roma .e le altre province". In questo senso la candidata presidente ha ribadito di voler affidare responsabilità in giunta ai rappresentanti di tutte le province laziali.
Poi sul credito: "Confermo la volontà di rendere permanente il comitato per il credito alle imprese". Dunque l'internazionalizzazione "per inserire le imprese del Lazio nel contesto
dell'Europa e del Mediterraneo" e un miglior utilizzo "dei fondi europei". "Abbiamo convenuto - ha detto Stirpe - sulla necessità di un riassetto istituzionale della Regione in funzione del federalismo fiscale e delle attribuzioni di Roma capitale. C'è necessità di un cambiamento
di metodo e di approccio alle tematiche ed inoltre di una rielaborazione del piano di sviluppo economico e sociale puntando sull`integrazione di Roma con le altre province.
Prendo atto che c`è una divergenza sul nucleare, lo dico per non essere reticente. Il mio problema non è il no al nucleare nel Lazio: il programma presentato dal governo non regge in termini dì costi-benefici. Sono interessata piuttosto a dei si su efficienza energetica, rinnovabili
e ricerca ed energie alternative come le biomasse". In precedenza il presidente di Confindustria Lazio, Maurizio Stirpe, aveva sostenuto: "Del nucleare tutti cercano i vantaggi, nessuno lo vuole per le diseconomie e problemi. II Paese sta puntando su questa tecnologia e il Lazio, almeno nella localizzazione primordiale, poteva contenere una delle centrali. Il mondo della politica istituzionale non è favorevole ma è una tematica da approfondire, anche a livello di benchmarking, per poi prendere una decisione". E sempre ieri si aperto un nuovo fronte polemico sulla questione delle Liste.
Ad innescarlo Francesco Storace che ha chiamato in causa i Radicali: "Se cc'è caos per le liste alle Regionali è anche grazie alla irresponsabile condotta del Partito Radicale, che ha sguinzagliato i suoi militanti alla ricerca di cavilli demenziali. Due domande: sapevano in anticipo che avrebbero scatenato questo pandemonio e quindi solo per questo hanno programmato lo sciopero della fame ad orologeria? Seconda questione: chi sabota le elezioni è adatto a governare?". A Storace replica Enzo Foschi, Candidato del Pd alle Regionali: "Quando si parla di regionali e di liste Storace dovrebbe avere la decenza di tacere, come su tanti altri argomenti: c'è un processo in corso proprio perché 5 anni fa il suo gruppetto di furbetti del quartierino si intromise con mezzi impropri nelle azioni per la presentazione di altre liste. Storace forse ricorderà. Detto questo, il consigliere comunale nonchè leader della Destra sa benissimo che nessuno, nonostante la nostra profonda divergenza d'opinioni con il centrodestra del Lazio, poteva prevedere gli sgangherati nonché sciamannati comportamenti di Milioni, le folli storie di panini e litigi sotterrànei che hanno portato alla mancata presentazione delle firme del Pdl e al penoso spettacolo che ha messo alla berlina i cittadini del Lazio in Europa e nel mondo".
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