Il bivio del Premier

La Cassazione mette il timbro definitivo sulla corruzione del testimone David Mills in due processi a Silvio Berlusconi, commessa a fine 1999 nell`interesse del premier-coimputato che all'epoca era già in politica da 5 anni, e coperta oggi da prescrizione grazie alla legge Cirielli approvata nel 2005 proprio dalla maggioranza del presidente del Consiglio.
Ma imprevisto per il premier - quella legge, che tagliava i termini massimi di prescrizione, produce immediatamente i propri effetti liberatori soltanto per Mills: Berlusconi, a causa dello scudo Alfano che dal 26 settembre 2008 ne congelò la posizione fin quando la Consulta lo dichiarò incostituzionale nel 2009, ora deve affrontare l'alea di udienze in Tribunale almeno sino a primavera 2011 prima di approdare alla medesima prescrizione.
E' il mondo alla rovescia nella storia dei processi a Berlusconi, dove per la prima volta non succede che il suo coimputato di turno resti incastrato e il premier invece no: dopo Berlusconi prescritto e Previti condannato per la corruzione Fininvest del giudice Metta nel lodo Mondadori,
dopo Berlusconi assolto e il suo manager Sciascia condannato per le tangenti Fininvest alla Guardia di Finanza, stavolta accade infatti il contrario. É il corrotto teste Mills a cavarsela subito con la prescrizione del reato, ed è invece Berlusconi, indicato dal capo di imputazione come corruttore, a restare con il cerino in mano nel suo processo in Tribunale, che riprende domani a Milano dopo lo stop determinato dall'incostituzionale legge Alfano.
Cerino acceso per quanto? Almeno per i tempi supplementari da aggiungere ai 10 anni di prescrizione del reato, che ieri la Cassazione ha stabilito vadano calcolati dal novembre 1999: e cioè i 14 mesi di sospensione del processo a Berlusconi per il lodo Alfano, alcune settimane di pausa per un turno elettorale, qualche legittimo impedimento, gli ultimi 45 giorni di stop in attesa della Cassazione. Tutti sommati al novembre 2009, queste frazioni spostano l'orizzonte della prescrizione per Berlusconi alla primavera del 2011, quando è improbabile che tutti e tre
i gradi di giudizio abbiano fatto in tempo ad essere celebrati.
Già quattro volte tra il 1999 e il 2003 Berlusconi ha evitato, per la prescrizione dei reati, le conseguenze della corruzione con soldi Fininvest di un giudice (nel lodo Mondadori), dell'illecito finanziamento di un partito (il Psi di Craxi in All lberian), delle falsità da 1.500 miliardi di lire nei bilanci consolidati Fininvest, e delle falsità di bilancio nell`acquisto di un calciatore del Milan
(Lentini).
Ma ora Berlusconi ribadisce di non aver corrotto con 6oo.ooo dollari Mills afflnchè l`avvocato inglese tacesse la verità sulle società offshore architettate all`inizio degli anni '9o per la Fininvest. Dunque domani, nel suo processo, Berlusconi potrebbe scegliere di rinunciare alla prescrizione per puntare in Tribunale al riconoscimento dell'estraneità che rivendica: in questo caso ulteriori
iniziative legislative in tema di giustizia verrebbero sottratte al sospetto che a dettarle di volta in volta siano contingenti esigenze processuali del premier, e guadagnerebbe in credibilità anche
l'annunciata intenzione di voler introdurre norme più severe proprio contro la corruzione.
Se invece il presidente del Consiglio preferirà aspettare, l'annullamento della condanna di Mills gli prefigura la certezza di analoga prescrizione nel 2011, sempre per effetto della legge ex Cirielli che nel 2005 ridusse da 15 a 1o anni i termini massimi. Un bivio di scelte destinato a influenzare anche tempi e modi dell'eventuale approvazione definitiva di due leggi votate sinora
rispettivamente dalla Camera e dal Senato: il «legittimo impedimento» automatico per 18 mesi, é il cosiddetto «processo breve» che avrebbe (tra gli altri) l'effetto di estinguere subito sia il processo-Mills di Berlusconi sia l'altro dibattimento in cui è imputato di frode fiscale sui diritti tv Mediaset.
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