Il Biotestamento va in aula, restano le spaccature nei poli

Dalla Rassegna stampa

Il disegno di legge sul testamento biologico approda oggi in aula alla Camera, fra le polemiche, a quasi due anni dal primo sì del Senato. Il testo licenziato da Palazzo Madama a marzo del 2009, poche settimane dopo la morte di Eluana Englaro, ha ricevuto il via libera in commissione Affari Sociali a Montecitorio solo la scorsa settimana, dopo una serie di rimaneggiamenti che non sono comunque bastati a spazzare via spaccature e polemiche. E stamattina si va in aula. Il Pdl sostiene con convinzione il provvedimento. "La vicenda di Eluana Englaro - ha sottolineato la sottosegretaria alla Salute Eugenia Roccella - ha dimostrato che solo una legge può fermare l'intervento invasivo dei magistrati. I giudici vogliono far cadere Berlusconi per via extraparlamentare e sempre per via extraparlamentare vogliono regolare il fine vita. Il testo è ragionevole e corrisponde al sentire diffuso delle famiglie italiane". Opposta la visione di Pd e Idv. Anche se nel Pd convivono più anime: i Radicali sono intenzionati a ripresentare almeno una parte degli oltre 2mila emendamenti proposti in commissione e oggi avanzeranno una pregiudiziale di costituzionalità al te- sto "per dimostrare punto per punto – spiega la deputata Maria Antonietta Farina Coscioni - come questa legge vada contro la Carta Costituzionale". Il resto del partito, invece, proporrà solo una richiesta di sospensiva per rinviare il testo in commissione. Ma mentre i cattolici del Pd, con Giuseppe Fioroni in testa, pensano che si debba dire no al ddl perché potrebbe aprire all'"eutanasia passiva", il resto del gruppo segue la linea del segretario Bersani, che ha parlato di una "legge che non è matura". Anche l'Idv proverà a fermare il ddl con una pregiudiziale. L'Udc si prepara a votare sì, ma proporrà una serie di emendamenti. Pure i rutelliani chiedono modifiche, mentre i finiani presenteranno un emendamento totalmente sostitutivo della legge attuale, una 'soft law' che era già stata proposta in commissione dal deputato Benedetto Della Vedova. La partita è aperta e lo scontro sarà netto. Oggi si parte con la discussione generale e con i Radicali che, insieme all'Associazione Luca Coscioni e alla Lista Bonino-Pannella, protesteranno con un sit-in davanti a Montecitorio. Fino a domani sono previsti interventi. Il voto finale ci sarà solo ad aprile, poi si torna al Senato. Gli emendamenti andranno presentati entro fine marzo. "Mi auguro che alla fine- commenta il relatore per l'aula Domenico Di Virgilio - ci sia un voto trasversale. Non conto sull'unanimità: è una legge delicata, che entra nell'intimità della vita delle persone. Ma questa non è né una legge ideologica né confessionale, ha molti elementi qualificanti e presenta novità rispetto al Senato. Innanzitutto – specifica - abbiamo previsto che, nel caso in cui il paziente non nomini un fiduciario (colui che interagisce con il medico rispetto ai contenuti della Dat, la dichiarazione anticipata di trattamento, il cosiddetto biotestamento, ndr) intervengano i familiari. Inoltre abbiamo introdotto la possibilità di interrompere idratazione e alimentazione quando, non sono più efficaci o creano danno al paziente". In tutti gli altri casi restano, però, obbligatorie e su questo punto è scontro con i medici. E stata poi "estesa la platea di chi può usufruire della Dat: non solo pazienti in stato vegetativo, ma anche chi è in condizioni di incoscienza permanente". Il biotestamento non sarà vincolante per il medico. Una novità arrivata nelle ultime ore che ha sollevato nuove polemiche. In caso di controversia col fiduciario, lo specialista si avvarrà del giudizio di un collegio, anche questo, però, non vincolante. Va avanti nel frattempo l'appello rivolto ai medici della Cgil che sta raccogliendo firme ('Io non costringo, curo', è il titolo della campagna) per dire no alla legge che "impone l'accanimento terapeutico". Quelle raccolte sono già oltre 5mila e nelle prossime ore saranno portate al presidente della Camera Gianfranco Fini.

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