Biotestamento in aula, Radicali in piazza

Due pregiudiziali di costituzionalità, 14 ore di discussione e 24 interventi previsti prima di passare all'esame degli articoli: sono questi i numeri dei primo giorno in aula alla Camera per la legge sul testamento biologico, avviato fra polemiche accese e un lungo sit-in dei radicali di fronte a Montecitorio. Ferma l'opposizione sul no secco all'impianto della legge (ma le posizioni sono differenziate) che per l'ex ministro Umberto Veronesi «è meglio che non passi e che rimanga affossata per sempre, perché è meglio non avere alcuna legge che averne una sbagliata e cattiva». Il governo, in particolare attraverso il ministro Maurizio Sacconi, difende lì provvedimento auspicandone una rapida approvazione. «Sarebbe un errore rinviarlo in commissione perché equivarrebbe a far morire il processo legislativo. In piazza al grido di "aguzzini con i sondini" e di "no allo Stato bioetico", i Radicali hanno protestano con il biotestamento voluto dal Pdl. Dai medici cattolici l'invito a evitare una «contrapposizione ideologica» che opponga «fautori della vita a chi sembrerebbe ad essa contrario».
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