Bilancio in rosso, ma la Rai premia i propri dirigenti: un milione di euro di gratifica

Dalla Rassegna stampa

Un milione di euro in più da segnare al passivo di un bilancio già in profondo rosso. Stiamo parlando della Rai, che ha chiuso il 2009 sotto di 60 milioni e dovrebbe raddoppiare il saldo negativo quest'anno in attesa del pareggio promesso per il 2012. Il nuovo "buco", secondo la denuncia del deputato Beppe Giulietti, portavoce dell'associazione Articolo 21, cui l'azienda risponde senza smentire l'esborso, verrebbe da una maxi gratifica, un milione lordo appunto, che proprio in questi giorni viene distribuita tra i 245 dirigenti non giornalisti della tv pubblica. «La notizia - dice Giulietti - ci è arrivata da una dirigente del servizio pubblico, una di quelli che ha dedicato la sua vita alla Rai». Ecco le rivelazioni. «Nell'ultimo anno, i soli direttori giornalistici si sono guadagnati aumenti di stipendio per quasi 800 mila euro. Esistono i direttorissimi ed i direttori semplici. Signore e signori con 2, persino 3 aumenti di merito in 12 mesi a colpi di 30, 40, 50 mila euro a volta. Ora tocca ai dirigenti non giornalistici. Niente nomi, ovviamente, e cifre in approssimazione per difetto. I super manager, che si contano sulle dita di una mano, si sono spartiti 600, 650 mila euro di aumento». Giulietti manderà copia della lettera al presidente della commissione di Vigilanza, alle autorità di garanzia, al presidente della Rai e alla Corte dei conti (quest'ultima già interessata dai radicali per le nomine in programma per oggi) «affinché ne traggano le conseguenze e si ponga fine a questo andazzo». Sempre a proposito delle nuove nomine e dei costi relativi l'Usigrai vuole far votare alle strutture del servizio pubblico una sorta di "sfiducia" al direttore generale Mauro Masi, che ha querelato il presidente della Fnsi. Roberto Natale autore di un attacco molto duro nei suoi confronti. al termine del quale lo invitava alle dimissioni. La Rai replica parlando di «dati grossolanamente approssimativi», e sottolinea che «dirigenti e giornalisti direttori beneficiano di retribuzioni anche significativamente inferiori a quelle corrisposte ai loro predecessori» e, infine, che «il costo del lavoro in Rai è rimasto sostanzialmente stabile negli ultimi tre anni».

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