Bersani stretto tra Di Pietro e i radicali

Sulle Regionali il segretario del Pd Pier Luigi Bersani si gioca il suo futuro. Non è passata inosservata la scarsa partecipazione della «vecchia guardia» pidiessina alla campagna elettorale. Veltroni ha scelto una posizione smarcata e non solo per non disturbare il manovratore.
Il risultato delle Regionali varrà come una sorta di verifica interna al nuovo corso che il segretario ha voluto dare al partito. L’ipotesi di una sconfitta non viene presa in considerazione da nessuno. Anzi c’è chi pronostica un nove a quattro ma non viene detto esplicitamente per scaramanzia. Solo se il centrosinistra riuscisse a mantenere sette Regioni allora per Bersani si aprirebbe un problema. Ma è considerata un’ipotesi lontana. Una vittoria risicata rimetterebbe in moto i malesseri interni con Veltroni che uscirebbe allo scoperto per chieder conto a Bersani del mutamento della linea, con la rinuncia alla «vocazione maggioritaria» e al tentativo di agganciare l’Udc. Non solo. Il risultato sarà anche una verifica degli equilibri sul territorio.
In Piemonte è apparso chiaramente che Chiamparino non si è speso molto per la Bresso come pure in Campania Bassolino ha fatto prevalere le vecchie ruggini con De Luca.
Nel Lazio la candidatura della Bonino è stata più subita che condivisa. E la candidata non ha fatto nulla per superare la freddezza con i compagni d’avventura. L’invito a votare solo per i «radicali come me perchè mi fido solo di quelli che hanno la mia stessa storia» ha versato benzina sull’ostilità di gran parte del Pd nei suoi confronti.
La vittoria della Bonino porrebbe a Bersani non pochi problemi. La radicale ha centrato tutta la sua campagna elettorale su valori etici che appartengono al suo Dna e che non possono non creare imbarazzo in quella parte del Pd che ci tiene a porsi come forza politica affidabile per il mondo cattolico.
Fino a che punto il segretario del Pd che punta a intercettare il consenso dell’elettorato moderato, sarà disponibile a venire a patti con la linea radicale?
Ma non c’è solo la Bonino. Dietro l’esito delle Regionali c’è il nodo irrisolto del rapporto con Di Pietro. Finora pur di vincere, Bersani si è tappato il naso di fronte alle esternazioni dell’Italia dei Valori. Per questo la percentuale che il Pd riuscirà ad ottenere in queste elezioni sarà determinante per le prossime strategie politiche. Solo una vittoria netta consentirà a Bersani di avere la forza tale da respingere il tira e molla ricattatorio a cui finora l’ha costretto Di Pietro. Non è solo questo. Il segretario dovrà vedersela anche con quelle forze extra politica, che vengono dal mondo dei media, ovvero i vari Santoro e Travaglio, che hanno alimentato la tifoseria anti Berlusconi di questa tornata elettorale.
Anche di questo movimento, capace di andare contro le regole del servizio televisivo pubblico e di servirsi dei canali digitali e di internet, come una piazza, più efficace di una piazza, Bersani dovrà tenere conto. Fino a che punto sarà disposto a farsi condizionare?
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