Bersani, per me niente doppio incarico

Dunque, niente “doppio incarico”. Pier Luigi Bersani ha spiegato stamattina a Repubblica Tv che se diventerà presidente del consiglio non farà “due mestieri”. Dunque, si metterà in moto la macchina del Pd per arrivare al congresso e scegliere un nuovo segretario e “da subito” si troverà una “formula” per affidare la gestione del partito a qualcun’altro. «Facciamo il caso che si vinca – ha detto il leader del Pd – bisogna valutare assieme un percorso. I nostri congressi sono macchine complesse. Immagino si faccia subito un’assemblea del Pd e che lì si possa discutere il percorso. Non saprei dire adesso meccanismi e tempistiche, ma quello che è certo è che è ora che il prossimo anno sia l’anno del “giro della ruota”. Non mi piace fare due mestieri, nel caso vincessi si trova subito la formula operativa».
Sulla questione del futuro del Pd, nel caso in cui il segretario dovesse sbarcare a palazzo Chigi, Europa aveva scritto diverse settimane fa, ipotizzando proprio una riunione della assemblea nazionale dem che potrebbe nominare un nuovo “segretario-reggente”. Secondo le nostre informazioni, Bersani vedrebbe tutti i rischi di una “diarchia” nel caso in cui il nuovo leader venisse eletto con le primarie: ma per evitare questo occorre una modifica dello statuto del partito. E forse Bersani pensa ad un “nativo”.
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