Berlusconi vola in Russia a casa Putin

Dalla Rassegna stampa

 

Il segreto, di regola, scatena curiosità. Non poteva fare eccezione la scappata di Berlusconi in Russia domani sera. Sarà ospite di Putin fino all’alba di venerdì, quando tornerà in patria giusto in tempo per il Consiglio dei ministri. Eppure, nell’agenda ufficiale governativa, il viaggio del premier non risulta. E solo dopo che il «Corsera» ne ha dato notizia, Palazzo Chigi ha ammesso a denti stretti che sì, in effetti Berlusconi farà una visita «strettamente privata». Asciutta conferma da Mosca di Dimitri Peskov, il portavoce di Putin. Al seguito solo scorta, maggiordomo e il consigliere fidatissimo per gli affari internazionali, Valentino Valentini.
Mistero. «E’ tutto molto strano», si fa prendere dalla curiosità Emma Bonino, radicale: «L’idea che per tre giorni vadano a caccia di cervi mi sembra poco probabile, e pure che stiano a parlare soltanto di gas... Dossier urgenti da approfondire? Immagino che Putin possa averne, per esempio l’Iran». Ma vai a sapere se a dominare i colloqui saranno gli scenari di geopolitica, o viceversa Silvio e Vladimir (con l’aggiunta pare dell’ex Cancelliere tedesco Schroeder, presidente della società che costruisce il gasdotto North Stream) si concederanno un po’ di relax. Tanto, lì nessuno può permettersi di spiare.
Nemmeno si sa se la rimpatriata avrà luogo a Strelna, nel Palazzo di Costantino che si affaccia sulle scogliere del Golfo di Finlandia. Oppure i tre troveranno rifugio nella dacia di Valdai, sulle rive del lago tra Mosca e San Pietroburgo. Si tratta di una villa sontuosa, «da sogno» la descrisse due anni fa il Cavaliere dopo averci trascorso una notte: panorama indimenticabile, vasche di pesci, terrazze e giardini pensili che si affacciano verso il monastero di Iversky... Circolano leggende. Qualche mese addietro un complesso pop britannico (i Björn Again) fu invitato a Valdai dietro lauto borderò, purché non facessero domande. Suonarono davanti a otto persone, nascoste da una tenda. Credettero di riconoscere Putin, fioccarono le smentite, e comunque quelli sono luoghi dove gli affari di Stato s’intrecciano con gli ozi privati. Tra Silvio e Vladimir è tutta una sorpresa: l’anno scorso il premier russo regalò all’amico uno spettacolino di danza del ventre. Il Cavaliere ricambiò a Villa La Certosa con fuochi d’artificio e l’imitazione di Sarkozy a cura di un attore del Bagaglino. Putin stupì Berlusconi con un torneo di arti marziali, il Nostro lo sfidò in una nuotata nel Golfo di Marinella.
Non mancherà uno scambio di regali per i rispettivi compleanni: quello di Berlusconi risale al 29 settembre, l’anniversario di Putin è più recente (7 ottobre). Ma si capisce che, nell’ottica del Cavaliere, il premier russo non rappresenta soltanto un amico. Incarna un modello di relazioni internazionali dov’è impossibile districare affetti e interessi, simpatie e convenienze. In special modo la Russia, per l’Italia che affronta l’inverno, significa approvvigionamento energetico. E guarda caso, ieri sera Berlusconi ha fatto gli onori di casa nel teatro veneziano La Fenice all’Emiro del Qatar venuto a inaugurare un rigassificatore. Mentre l’agenzia libica Jana informa che il presidente del Consiglio tornerà presto a Tripoli per l’ennesima volta, a saldare certi conti con l’altro suo grande amico, il Colonnello Gheddafi. E poi qualcuno si stupisce se gli Usa ci tengono d’occhio.

 

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