Berlusconi tenta i liberali del Pd

ROMA - «Beh se non vendete laghi e spiagge, sul resto ci possiamo stare». Maria Antonietta Coscioni, deputata ed eletta nelle liste del Pd insieme ad altri cinque radicali, risponde così all`ennesimo esponente del Pdl che da giorni sonda l`esigua ma forse decisiva pattuglia pannelliana, riunita a congresso a Chianciano. Il pacchetto di riforme liberali, che Berlusconi annuncerà la prossima settimana in aula sulla scia della lettera inviata a Bruxelles, si stanno trasformando nella classica carota che alletta la trasversale pattuglia liberal eletta in Parlamento. Non sono infatti certamente Ichino e Morando gli obiettivi del Cavaliere, quanto la voglia di mettere in difficoltà coloro che nel centrosinistra dovranno barcamenarsi tra le misure imposte dall`Unione Europea e i testi dei provvedimenti che il Cavaliere annuncerà la prossima settimana. Già, un`altra settimana di nulla, o quasi, attendono le Camere in attesa del G8 e del G20 di Cannes previsto per giovedì e venerdì e prossimo.
Altra settimana di vuoto anche per evitare di presentarsi a Cannes con qualche titolo di giornale che racconta della maggioranza andata sotto. Se poi si attende per l`8 o il 9 il discorso in aula del Cavaliere, si arriva a quindici giorni. Due settimane guadagnate in vista del traguardo di fine anno che potrebbe chiudere la finestra del governo tecnico e in questo modo permettere al Cavaliere di porre come alternativa al suo governo solo le urne. Due settimane ancora senza appuntamenti decisivi in aula se è vero che il Pdl intende far slittare ancora alla Camera il varo del Rendiconto generale dello Stato, a dopo il discorso che l`8 terrà in aula il Cavaliere, nel quale si prodigherà in un nuovo appello al senso di responsabilità delle opposizioni. Ormai da giorni, e con ritmi da campagna elettorale, il Cavaliere spiega su tg e giornali che «il governo arriverà sino al 2013» e che «non c`è nessun patto con Bossi per andare a votare». Un modo per rassicurare la pattuglia degli scontenti che non firmano lettere ma restano ancora in numero cospicuo e tale da impensierire il pallottoliere di Verdini. Rispetto all`ultimo voto di fiducia, la maggioranza non solo ha perso definitivamente la Destro, volata nel gruppo Misto, ma potrebbe presto dover fare a meno di Gava e Antonione, mentre l`ala critica di Ronchi e Urso sembra decisa a dare un segnale della sua insoddisfazione per il mancato allargamento della maggioranza, al momento del voto sul Rendiconto. Consapevole di ciò, il Cavaliere gioca d`anticipo e nel giorno che sarebbe dovuto essere dedicato al voto sul provvedimento reclamalo da Tremonti con una certa urgenza, piazza il suo intervento e, con toni da appello alla responsabilità per il bene del Paese, metterà le date come preteso da Bruxelles - su ogni provvedimento. Berlusconi, che mercoledì riunirà ancora una volta i vertici del Pdl - tenta di giocare d`anticipo anche rispetto ai sindacati che stanno consultando l`agenda del prossimo sciopero generale, e si tiene stretto il rapporto con Senatùr e Quirinale.
Poco importa quindi al premier, che ieri ha fatto sapere di essere ad Arcore a festeggiare il compleanno di un nipotino. del personale isolamento internazionale. Obama ieri ha citato l`Italia, la Merkel si appella a Napolitano e Sarkozy lo ignora. Sono lontani i tempi del belga Di Rupo, ma a palazzo Chigi serpeggia il timore che i francesi, giocando in casa, possano preparare qualche trappolone da cerimoniale al prossimo G20 proprio ai danni del Cavaliere. Berlusconi sul piano europeo di «risanamento e crescita», è pronto a metterci la faccia e a sfidare le opposizioni recuperando di fatto l`anima liberai che aveva Forza Italia ai suoi esordi.
Unico neo, perché come ricorda Tremonti «il diavolo si annida nei dettagli». l`eventualità di una nuova manovra correttiva, la terza in poche settimane, che il premier ha già messo in conto. Evocare il ricorso al voto di fiducia, come ha fatto Berlusconi, è la conferma della baldanza con la quale si muove in queste ore i] premier pronto a sfidate in aula chi vorrà dire «no» al programma imposto dall`Europa. Gli inviti alle opposizioni ad avere «senso di responsabilità» suonano come un campanello di sfida anche se i mercati e ancora Bruxelles, potrebbero far scattare presto nuovi campanelli d`allarme e obbligare il governo a interventi in tempi brevissimi.
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